Quali muscoli lavorano in Mountain Bike e perchè?
La continua ricerca della stabilità e del grip sul terreno porta il biker a muoversi molto sulla sella, per caricare di volta in volta la ruota posteriore o quella anteriore. Questo lavoro affatica i muscoli della schiena e dell’addome, che sono perennemente attivati per dare stabilità al corpo. Per superare i saliscendi ripidi su sterrato il biker sprigiona una potenza muscolare per cicli di pochi secondi, variando notevolmente la cadenza di pedalata. Questa discontinuità grava sui muscoli della coscia, che si avvicinano e allontanano dall’articolazione del ginocchio, diminuendo anche il flusso sanguigno che li irrora e acuendo la sensazione di fatica percepita. Pettorali, spalle e braccia lavorano per mantenere la stabilità dello sterzo e devono assorbire le vibrazioni trasmesse dalle asperità del terreno alla ruota anteriore e quindi al manubrio.
Braccia e Mani
Un’uscita in mountain bike affatica molto le braccia e le mani, che s’innervano e si irrobustiscono per resistere agli stress alle quali sono sottoposte. Provate ad osservare gli avambracci di un atleta elite. Per quanto riguarda la muscolatura degli arti superiori in posizione normale lavora soprattutto il tricipite, mentre durante gli scatti sono i primo piano i bicipiti, mentre per poter trasmettere il lavoro degli arti superiori agli arti inferiori occorre un buon sviluppo addominale e dorsale.
Le Gambe
Durante la spinta in basso del pedale i muscoli più attivi sono: il quadricipite femorale ed il tricipite surale, il movimento di ritorno verso l’alto è assicurato dal retto femorale, l’ileo psoas ed il tensore della fascia lata, dagli ischio crurali a dal tibiale anteriore.