Parlando dell’età dei ciclisti è normale chiedersi quanto influisca l’età sulle prestazioni ?
Invecchiando “si va più piano?”
Quando parliamo di uno sport di fatica come il ciclismo, l’età ha indubbiamente un peso specifico, anche se, non è così significativo come sembra, ma ci sono alcuni casi eccezionali.
Chiunque nella sua esperienza personale, sia sarà imbattuto almeno una volta in un ciclista ben più anziano di lui e di aver preso qualche sonora “bastonata” .
Il caso più emblematico da questo punto di vista è Davide Rebellin, senza dimenticare il tedesco Jens Voigt che nel 2014 ha segnato il record dell’ora all’età di 43 anni, o il sempreverde Valverde.
Età e “scienza”
A quanto dice la scienza, non ci sono significativi cali di prestanza dal punto di vista prettamente muscolare fino ai 50 anni, ciò che invece tende a diminuire in maniera significativa con l’avanzare dell’età dei ciclisti è il massimo consumo di ossigeno o VO2max.
Che cos’è il VO2 Max ?
Vo2 max è in parole semplici la massima quantità di ossigeno che il corpo di un atleta è in grado di trasportare e consumare durante lo sforzo fisico. Spesso viene definito come “la cilindrata” di un corridore, il dato che agli addetti ai lavori fa subito capire in modo inequivocabile quando si è di fronte ad un fuoriclasse.
Un valore medio di VO2 Max varia statisticamente tra i 40 e 50ml/min/kg.
Un atleta professionista con ottime capacità aerobiche invece, può arrivare tranquillamente tra i 60 e 70 con picchi elevati nei casi dei campioni.
Il Vo2 max è sostanzialmente determinato da due fattori :
La gittata cardiaca che è un effetto della capacità del nostro cuore di pompare sangue ad ogni battito ed il numero di battiti per minuto (la Fc Max). Quanto ossigeno i nostri muscoli sono in grado di estrarre ed utilizzare dal sangue.
Con il passare degli anni la nostra capacità cardiaca scende, e questo è uno dei motivi per cui statisticamente, l’età dei ciclisti come di qualunque altro sportivo va tenuta in considerazione per calcolare la nostra FcMax con il vecchio e approssimativo calcolo 220-età.
La capacità di recupero su tutto
Il principale limite che avviene con il passare dell’età a livello di prestazione è da ricercare sulla capacità di recupero. Una delle cause di questa perdita della capacità di recupero pare sia legata alla diminuzione della produzione ormonale.
In particolare il GH, l’ormone della crescita, necessario per la crescita e la riparazione dei tessuti muscolari è fondamentale per il recupero dagli sforzi fisici. La sua produzione però inizia già a diminuire all’età di circa 25 anni e a 40 anni la sua quantità è già dimezzata e, questo, è uno dei motivi per cui si lavora molto sulla stimolazione ormonale.
Concludendo
Dal momento che sono pochi quelli che devono vincere il Tour de France, non importa quanti anni hai, quello che conta è fare ciò che ti fa stare bene, sia fisicamente che mentalmente.
E’ anche vero che abbiamo scelto uno sport che se fatto bene è sinonimo stesso di salute. I benefici a livello cardiovascolare del ciclismo sono ormai noti a tutti, e sono il miglior antidoto all’invecchiamento.
Anche dal punto di vista muscolare è uno degli sport più consigliato dai medici a pazienti di ogni età. In fine, il benessere mentale, il senso di libertà che l’andare in bici regala, non ha eguali.
Per godere al massimo ed il più a lungo possibile di questi benefici bisogna prendersi cura di se stessi, preoccupandosi di farlo bene, il che significa rispettare il nostro fisico, assecondando i TEMPI DI RECUPERO che il nostro corpo ci chiede (i segnali arrivano sempre troppo tardi quando siamo in overtraining).
Mangiare bene (curando prima di tutto il nostro intestino), dormire il giusto numero di ore, cercare di mantenere uno stile di vita il più sano possibile è fondamentale a tutte le età, solo che a 20 anni, qualche sgarro in più ce lo su può permettere .