Il colpo di calore è una forma di ipertermia; si verifica per una disfunzione dei meccanismi di termoregolazione, il che conduce a un notevole incremento della temperatura corporea centrale, associato a una risposta infiammatoria sistemica.
Il colpo di calore può essere determinato dalla combinazione di incrementata produzione e ridotta dispersione di calore. Al disturbo possono contribuire, quindi, l’esposizione a elevate temperature ambientali e/o uno sforzo fisico intenso. Un’alterata dispersione di calore, invece, può derivare dall’obesità, da un alto tasso di umidità, dall’indossare indumenti pesanti e da qualunque causa alteri la formazione del sudore o la sua evaporazione.
Il colpo di calore si presenta in 2 varianti
1) Il colpo di calore nella variante classica si manifesta entro 2-3 giorni dall’evento scatenante; si verifica tipicamente durante le ondate di calore estive e colpisce soprattutto anziani, bambini molto piccoli e soggetti sedentari o non autosufficienti. Sono vulnerabili anche le persone ipertese e affette da malattie cardiovascolari e respiratorie croniche, neurologiche, insufficienza renale cronica e disturbi dell’equilibrio elettrolitico.
2) Il colpo di calore da esercizio fisico, invece, insorge rapidamente nelle persone sane e attive dopo un intenso sforzo senza acclimatazione. Ciò provoca un improvviso e massivo carico di calore che l’organismo non è in grado modulare.
Sintomi
I primi sintomi del colpo di calore comprendono un improvviso malessere generale e un rapido innalzamento della temperatura corporea (>40° C), cui seguono alterazioni dello stato mentale (confusione, senso di svenimento, letargia, convulsioni e perdita di coscienza). Sono comuni la tachicardia e la tachipnea; la pressione arteriosa diminuisce repentinamente.
Il colpo di calore, talvolta, è preceduto da sete intensa, mal di testa, crampi muscolari, senso di nausea, inappetenza, vertigini e debolezza. Nel colpo di calore classico, la pelle appare secca, arrossata e calda, mentre nella variante da esercizio fisico, il paziente è solitamente sudato.
Emergenza medica
Il colpo di calore rappresenta un’emergenza medica e, se non viene trattato in maniera repentina, può portare a disfunzioni multi-organo, in particolare a livello muscolare, epatico, renale, polmonare e cardiaco. La condizione può essere complicata da rabdomiolisi e insufficienza renale acuta; inoltre, possono verificarsi coagulopatia (coagulazione intravascolare disseminata), sindrome da distress respiratorio acuto e danni cerebrali permanenti.
Diagnosi
La diagnosi di colpo di calore è clinica: viene fatta valutando la temperatura corporea e l’esito di esami di laboratorio, che comprendono emocromo, PT (tempo di protrombina), elettroliti, azotemia, creatinina, calcio, creatina chinasi (per rilevare eventuali danni muscolari da rabdomiolisi), profilo epatico, test delle urine e monitoraggio della diuresi. L’insorgenza di disturbi del SNC è particolarmente suggestiva. Quando il problema non è evidente, devono essere presi in considerazione altri disordini che possono causare un alterato funzionamento del sistema nervoso centrale e ipertermia, tra cui: infezioni acute (sepsi, meningite e sindrome da shock tossico), intossicazione da farmaci, crisi tireotossica e ictus.
Tempestività
In caso di colpo di calore è importante la tempestività con la quale si procede al raffreddamento corporeo; questo può avvenire con l’utilizzo di asciugamani ghiacciati, immersione in acqua gelida e somministrazione di soluzione fisiologica fredda per via endovenosa. In ospedale, il trattamento prevede anche la somministrazione EV di fluidi e la terapia di supporto in caso di insufficienza d’organo.
Prevenire
Per prevenire un colpo di calore è importante proteggersi dal caldo indossando indumenti leggeri (cotone o lino), bere almeno due litri di acqua al giorno (anche in assenza dello stimolo della sete), evitare di uscire nelle ore più calde ed evitare l’esposizione prolungata al sole.