L’azienda di Casier oggi produce 70 bici elettriche al giorno, e quasi non riesce a reggere il ritmo degli ordini. Questo è l’effetto della ritrovata voglia di libertà post lockdown, aiutata anche dal cosidetto “bonus bici”.
Fantic punta all’8% di quota del mercato italiano
Per le e-bike è un anno straordinario, grazie anche agli incentivi annunciati dal governo.
La conferma viene dalle lunghe file davanti ai negozi, un po’ in tutte le città e dalle notizie in arrivo dalle aziende produttrici, con il made in Italy in particolare evidenza.
La Fantic per esempio fa sapere che i due mesi di stop produttivo legati al lockdown verranno ampiamente recuperati in termini di fatturato, dovuto a una richiesta mai vista.
“Noi lavoriamo sulla fascia medio-alta, mezzi che costano il doppio di quelli più diffusi“, ha spiegato Mariano Roman, amministratore delegato azienda di Casier, famosa per il Caballero. “Il nostro 3% di quota di mercato può facilmente arrivare all’8% in tempi brevi. Gli unici rallentamenti potrebbero venire dagli approvvigionamenti. La bici elettrica è un segmento con una catena di fornitura lunga e internazionale. Ci servono telai, batterie, motori ed elettronica, che arrivano quasi tutti da altri continenti“.
Arriva il primo monopattino elettrico
A ottobre la Fantic debutterà con un proprio modello di monopattino elettrico, altro business in rapida espansione (e soggetto agli stessi incentivi).
Casier parla di “doppio motore, grande autonomia e un cruscotto comandi da fare invidia“. Precisando che la fascia di prezzo sarà compresa tra gli 800 e i 1.000 euro.
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Un modello da seguire
Pochi giorni fa l’azienda veneta ha presentato un’iniziativa di grande interesse, illustrata anche al ministro dell’ambiente Sergio Costa.
A ogni dipendente che si reca al lavoro in e-bike, viene riconosciuto in busta paga un premio di 0,25 euro per km. Non solo: l’acquisto della e-bike può essere finanziato dall’azienda stessa, che poi trattiene l’importo al dipendente con rate mensili.
Un’iniziativa che potrebbe essere fatta propria dalle tante aziende che dicono di volere incentivare il cosiddetto bike-to-work. E, più in genere, gli spostamenti con mezzi sostenibili.