Il forcellino ed il cambio sono due componenti particolarmente esposti. In caso di caduta o di impatto contro un ostacolo, anche solo un ramo che si infila nei raggi o una pietra troppo sporgente, è facile che si danneggino.
Uno dei problemi più comuni alle nostre mountain bike è il forcellino che si piega.
Il cambio è in genere robusto e non si rompe facilmente, ma quel delicato pezzo di alluminio a cui è attaccato (il forcellino) è invece facile che si pieghi. Spesso si tratta di una deformazione quasi invisibile ad un occhio poco attento, ma che crea non pochi problemi per quanto riguarda il funzionamento della trasmissione. Nell’articolo di oggi vedremo quindi come capire quando il forcellino è storto e come intervenire per raddrizzarlo.
Pensato per rompersi
Il forcellino è realizzato in un materiale piuttosto duttile, in genere alluminio, perchè è un componente pensato apposta per rompersi in caso di forte impatto per preservare il telaio, ben più costoso di una placchetta di alluminio, da una potenziale rottura.
Importante che sia ben orientato
E’ molto importante che il forcellino sia orientato correttamente (ovvero sia parallelo alla ruota) perchè da questo dipende il buon funzionamento del cambio.
La posizione della puleggia superiore deve coincidere con precisione con tutti i pignoni e se si muove sbieca rispetto ad essi, il risultato sarà che il cambio non funzionerà correttamente.
In parole povere il risultato è che su alcuni pignoni la cambiata è ottimale, mentre sugli altri si hanno problemi di salto della catena o rumorosità. In genere si capisce che si ha il forcellino storto quando si va a regolare il cambio.
Quando non riusciamo a regolare il deragliatore in modo che funzioni correttamente su tutta la gamma di rapporti (ovvero se regoliamo il cambio sui pignoni grossi poi non funziona correttamente sui piccoli e viceversa), allora abbiamo un chiaro segnale che il forcellino sia storto.
Bisogna verificare sempre il corretto allineamento del forcellino con l’apposita dima.
Cose da non fare
Una volta che abbiamo capito che la causa delle nostre tribolazioni con il cambio è il forcellino storto, occorre raddrizzarlo.
Molto spesso non si ha a disposizione la dima, strumento costoso che si tende a non comperare, e la prima cosa che viene in mente è di raddrizzare il forcellino facendo sfrorzo su cambio.
Tale procedura è estremamente dannosa e da evitare, a meno di non trovarsi in mezzo ad un sentiero e di dover ritornare a casa.
Facendo leva sul cambio infatti si va a mettere in forte torsione tutta la struttura creando danni che possono compromettere il cambio.
Il forcellino deve insomma essere raddrizzato solo con l’apposita dima, soprattutto se utilizziamo un costoso cambio di alta gamma.
Se non abbiamo la dima, piuttosto rivolgiamoci ad un ciclista che con pochi euro ci può risolvere il problema senza danneggiare il deragliatore.
Raddrizzare o sostituire il forcellino
Quando il forcellino si piega in seguito ad un colpo, si ha una deformazione permanente nel materiale. Quando noi lo andiamo a raddrizzare induciamo una seconda deformazione, contraria alla prima, ma di cui rimane comunque “memoria” nel componente.
L’alluminio, seppur duttile, come tutti i materiali tende ad indebolirsi se soggetto a ripetute deformazioni
. Possiamo dire che si “snerva” ovvero che perde parte della sua resistenza meccanica.
Un forcellino raddrizzato è più debole di uno nuovo e tenderà a piegarsi con più facilità. Più volte raddrizziamo il forcellino, più lo indeboliamo.
Per questo motivo è importante, quando andiamo a raddrizzare questo componente, procedere con movimenti unidirezionali, senza superare il punto in cui il forcellino torna dritto.
Ogni successivo aggiustamento indebolisce il materiale.
Quando la deformazione è elevata, c’è poco da fare: il materiale si è indebolito, anche se riuscissimo a raddrizzarlo senza romperlo, risulterebbe comunque molto debole.
Un forcellino che si rompe può causare gravi danni alla trasmissione, distruggendo il deragliatore, la catena ed eventuali raggi.
Raddrizzare il forcellino con l’apposita dima
La dima per il forcellino posteriore è uno strumento semplice, ma molto utile.
L’attrezzo non è altro che un’asta di sezione quadrata, sulla cui sommità è saldato un cilindro che tramite una vite di ancoraggio si fissa in maniera solidale con il forcellino. La parte terminale del cilindro è una superficie liscia, che appoggia in maniera uniforme sul forcellino.
Tirando e spingendo il manico è possibile raddrizzare il forcellino.
Sul manico è presente un comparatore per verificare in maniera precisa che la distanza del manico dalla ruota sia uguale in tutte le direzioni.
L’operazione è piuttosto semplice.
1) Rimozione deragliatore: rimuoviamo il deragliatore, al suo posto andiamo a ad avvitare l’apposita vite della dima. Stringiamo con decisione, in modo che il cilindro e la piastra di appoggio siano saldamente a contatto con il forcellino.
2) Verifica allineamento: verifichiamo l’allineamento del forcellino, andando a controllare con il comparatore che la distanza tra il manico e la ruota sia uguale in almeno 3 direzioni.
Avviciniamo il comparatore in modo che sfiori il cerchio. In questo modo possiamo confrontare rapidamente la distanza dell’asta dal cerchio in vari punti e verificare la complanarità del forcellino con la ruota.
3) Raddrizzamento: se vediamo che il forcellino è storto, dobbiamo raddrizzarlo. Innanzitutto identifichiamo in maniera precisa la direzione del disassamento, andando a vedere in quale punto il comparatore si allontana maggiormente dalla ruota.
Identificata la direzione di disassamento, ruotiamo la dima di 180° posizionando il manico nella posizione in cui la dima si avvicina maggiormente al cerchio. A questo punto tiriamo in maniera decisa, piegando il forcellino.
Ricordiamoci che, quando andiamo a raddrizzare qualsiasi componente in metallo, c’è sempre un certo ritorno elastico. Questo significa che dovremo piegare il forcellino più del necessario, facendo in modo che dopo il ritorno elastico si trovi correttamente in posizione.
4) Completamento: una volta raddrizzato il forcellino, rimontiamo il cambio.
Occorrerà a questo punto regolarlo nuovamente, specialmente per quanto riguarda la tensione del cavo.
Se la gabbia dovesse risultare ancora storta o la cambiata poco precisa su alcuni pignoni, il problema può essere nel cambio.
Purtroppo, a meno di danni particolarmente evidenti, un cambio storto si può identificare solo dopo essersi accertati che il forcellino sia dritto.
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