Rispettare le tappe
Spesso, specialmente nel mondo della mountain bike, sono rarissime le associazioni sportive che si preoccupano di insegnare ai bimbi questo fantastico sport.
Prima di tutto è bene sapere che il processo di sviluppo di un individuo non è lineare, si svolge attraverso una serie di fasi caratterizzate da una grande variabilità individuale, la cui durata dipende sia dai processi di maturazione biologica che dalle sollecitazioni ambientali.
Spesso alla fine di una fase può esserci un periodo di ‘crisi’, che si conclude con una ‘ristrutturazione’, che facilita il passaggio a quella successiva.
Questo passaggio comporta quasi sempre l’acquisizione di nuove strutture di pensiero e modalità d’azione e tocca tutte le aree della personalità (affettivo-relazionale, cognitiva, motoria).
Le fasi non possono essere saltate, né cambia l’ordine in cui si presentano; nella loro durata però può esserci qualche variabilità. Spesso un fenomeno a 7 anni è un signor nessuno a 20, e viceversa.
Non bisogna dunque mai forzarli a fare qualcosa che non faccia parte ancora del loro bagaglio, o meglio delle loro potenzialità.
Le fasi di crescita
Proviamo a dividere le fasi di crescita seguendo i periodi di scolarizzazione, questo ci aiuterà a capire quando fare e come fare:
Scuole Materne: l’approccio alla bicicletta avviene attraverso l’utilizzo di Balance Bike, per sviluppare attraverso il divertimento, già in questa prima fase della vita, l’utilizzo e la cultura della bicicletta con programmi studiati ad hoc e l’equilibrio.
Scuole elementari: i bambini in sella alle mountain bike iniziano ad applicare un programma didattico studiato appositamente per consentire loro di imparare giocando con la bicicletta, esercitandosi e sviluppando le proprie capacità coordinative su percorsi preparati ad hoc.
E’ importante anche cominciare a fare esercizi pratici con l’impiego di segnali stradali per prendere confidenza con le regole del codice della strada.
Scuole medie: i ragazzi possono approcciare ad esercizi più complessi ma sempre divertenti, studiati appositamente per ottenere il massimo risultato nel completamento dello sviluppo delle loro capacità coordinative.
Si può cominciare ad impegnarli con l’apprendimento e la messa in pratica di alcune operazioni meccaniche di base.
Si possono proporre circuiti con la segnaletica stradale, al fine esercitarsi a condividere le strade e i sentieri con altri veicoli e pedoni.
Scuole superiori: i ragazzi vengono formati con una preparazione che potrebbe fornire loro un vero sbocco professionale nell’ambito del cicloturismo-ciclo escursionismo o agonistico.
A questo punto però, molto dipende dalle loro attitudini o dal loro talento.
Soprattutto, molto dipende dalla loro reale voglia di dedicare la loro vita al ciclismo, sotto qualsiasi forma.
Concludendo
In certe fasi dello sviluppo, il corpo ha bisogno di tempo per ‘riprogrammarsi’ e ‘ristrutturarsi’.
Quando i ragazzini crescono di una spanna in un’estate spesso hanno qualche mese di calo sia dal punto di vista della rapidità (peso in più), sia della resistenza (‘riprogrammazione’ vascolare), sia e soprattutto sotto il punto di vista delle capacità coordinative (fatica a capire ‘l’ingombro del proprio corpo’).
Questi soggetti nel 99% dei casi nel giro di pochi mesi si riprogrammano e funzionano alla perfezione, mentre in alcuni rari casi, possono avere dei problemi coordinativi anche da adulto, perché magari hanno saltato una fase di apprendimento importante
La chiave
Ricordatevi le due parole chiave sono: gioco e divertimento!
Non facciamo sentire i nostri ragazzi dei campioni a 10-13, per poi perderli a 17-18.
Come ex direttore sportivo, ho visto molti talenti sprecati e la colpa non era quasi mai dei ragazzi, ma dei loro genitori.