Nel ciclismo moderno anche i minimi dettagli fanno la differenza e anche per stabilire un corretto posizionamento in sella, gli esperti di biomeccanica si avvalgono delle più moderne tecnologie per fornire adogni ciclista le misure e gli accorgimenti necessari per “far calzare a pennello” la propria bici.
Per saperne di più di questa arte e per toglierci alcune curiosità sulle diverse posizioni in bici ci siamo rivolti a Konrad Iarussi, uno dei membri del nostro staff, esperto della biomeccanica applicata al ciclismo in Italia e che da oltre un decennio ha corretto e fornito le specifiche a centinaia di corridori.
Konrad, per quale motivo un ciclista dovrebbe rivolgersi al biomeccanico?
Premesso che il vostro meccanico o rivenditore di fiducia è in grado di consigliarvi la bici della vostra misura, senza l’aiuto della tecnologia e di un servizio ritagliato su misura, se trascorrete ore sul vostro mezzo con una posizione errata, anche solo di pochissimi millimetri, potreste incappare in problemi di salute, come il frequente mal di schiena e, inoltre, una corretta postura in bici permette anche di sfruttare in pieno la propria potenza senza dover vanificare i sacrifici di ore di allenamento.
In pratica il mio lavoro consiste nel ricercare per ogni cliente la corretta posizione in sella che lo preservi dagli infortuni e che al contempo gli permetta di aumentare la sua performance, sfruttando al massimo la potenza che può erogare.
Lavori nel milanese, e ti abbiamo visto all’opera presso il Bianchi Cafe & Cycles e siamo rimasti colpiti dall’estrema precisione con cui lavori. Adesso sappiamo che ti occupi anche di formazione presso l’Accademia Nazionale di Mountain Bike, con un corso tutto tuo: Pedalare Bene!
Si, mi piace formare i biomeccanici professionisti del futuro.
Oltre ad accogliere i clienti in Accademia, effettuo diversi Bike fit test presso negozianti e venditori specializzati.
Da poco abbiamo stretto una partnership con All4Cycling e mi piacerebbe collaborare con loro come biomeccanico.
Negli ultimi anni durante le gare dei professionisti abbiamo assistito a posizioni in sella davvero particolari, che ne pensi?
Diciamo che le posizioni estreme, sono molto personali, adatte solo a chi se l’è cucite addosso e le ha adattate personalmente, da non imitare perché anche se molto redditizie sono anche molto pericolose.
Infatti queste posizioni estreme hanno sempre in agguato il rischio di una caduta, perché il baricentro viene portato in punti non corretti per una perfetta guidabilità e controllo del mezzo: posizioni da non imitare per nessun motivo.
Mentre per quanto riguarda le discese oggi i prof tendono a utilizzare una posizione fuori sella, puoi spiegarci il motivo?
La posizione assunta dai Pro in fase di discesa è completamente votata alla aerodinamica.
La superficie esposta al vento è ridotta al minimo, il baricentro ed il peso spostato tutto sull’avantreno e quindi verso valle, questo comporta un notevole aumento della velocità.
Posizione che però richiede doti da funamboli, perché si riduce notevolmente la guidabilità del mezzo e l’aumento della velocità riduce i tempi per un riassetto “normale” nel momento di dover impostare una corretta traiettoria di curva e nella frase di frenata.
Ottima resa, ma non è per tutti.
Quindi cosa consigli?
Il mio consiglio è quello di impostare sempre una posizione corretta di partenza con un biomeccanico esperto.
Successivamente, man mano che aumenta la confidenza col proprio mezzo, si possono apportare alla bicicletta delle modifiche personali e si possono studiare posizioni di guida più estreme e redditizie, sempre nell’assoluto rispetto della sicurezza, per se stessi e per gli altri.
A chi vuole intraprendere il tuo percorso?
Di studiare tanto e, il corso della Accademia Nazionale di Mountain Bike, è sicuramente un ottimo punto di partenza che, unito all’esperienza, può fare di voi un biomeccanico professionista: