di Konrad Iarussi
Una delle cose più belle del ciclismo, in particolare della mountain bike, è il contatto ravvicinato con la natura incontaminata.
Alberi, radici, ruscelli, animali selvatici, tutte cose che la nostra bici ci permette di raggiungere, di toccare e di respirare.
Sono rimasto segnato da un film di Sean Penn, Into the wild, in cui un uomo decidere di vivere il contatto più vero col mondo selvaggio, restando emozionato dalla bellezza della natura fino al punto di rimanerci incastrato per sempre. Il tutto con la stupenda colonna sonora di Eddie Vedder.
Ho sempre vissuto la mountain bike con questo spirito. Non competizione ma contemplazione.
Si! La contemplazione di tutto quello che la vita metropolitana ci sottrae.
E’ una sorta di regalo che la nostra mountain bike ci offre, portarci nella parte più selvaggia dei nostri sogni.
E’ per questo che mi viene rabbia quando vedo bikers che non rispettano la natura. E’ una specie di tradimento. E’ quello che ti fa capire che non tutti hanno davvero compreso lo spirito della mountain bike.
IL RISPETTO DELLA NATURA
Il rispetto non è solamente l’evitare di buttare in terra le cartacce – questo dovrebbe essere più che scontato – ma è anche rimanere in sintonia con quello che è il bosco.
La mountain bike ci consente di vivere il bosco e la montagna nel loro cuore, e un buon comportamento dovrebbe essere rimanere in silenzio; non siamo soli: intorno a noi ci sono nascosti centinaia di animali.
Perché spaventarli con inutili urla o rumori? Se volete frastuono, meglio andare su di una strada trafficata.
Un altro segno di rispetto verso la natura è non lasciare tracce del proprio passaggio: pazienza la sgommata, ma spostare i tronchi d’albero e creare salti artificiali non è proprio il massimo dell’etica, soprattutto se si tratta di un tratto in cui difficilmente passeremo una seconda volta.
Per finire, una regola di bon ton generalmente tenuta poco in considerazione: se stiamo guidando la nostra mountain bike in uno sterrato ed incontriamo delle persone a cavallo, queste ultime dovrebbero godere della precedenza. L’andatura del biker dovrebbe essere ridotta il più possibile per evitare di spaventare il cavallo.
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