Se un bambino sceglie il ciclismo – e sottolineiamo la parola “sceglie”, perché la prima regola è che uno sport non sia imposto dal genitore ma che venga scelto dal bambino stesso – un genitore dovrebbe esserne contento? Noi pensiamo di sì.
Le contestazioni dei genitori
La prima contestazione che sentiamo dai genitori è “preferiamo uno sport più di squadra”. Immaginate un allenamento in uno spazio ristretto, chiuso al traffico con 15 bambini. Se non c’è rispetto fra compagni di squadra ci sarebbero scontri ogni 2 minuti. Immaginate poi bambini in uno spazio aperto, con un mezzo, quindi con l’opportunità di andarse per conto suo. Invece i bambini stanno sempre insieme, in squadra.
C’è poi un lato sicurezza, che invece è forse il punto più importante al giorno d’oggi per la crescita: imparare a stare per strada.
Si usa purtroppo mandare i ragazzi allo sbaraglio a 14 anni con lo scooter senza che siano mai stati per strada. Chi al contrario è cresciuto con la bicicletta con la supervisione di un adulto avrà sicuramente imparato a gestire il suo spazio e lo spazio del mezzo che guida in una strada con autoveicoli; gestire i suoi movimenti in modo che tutti i mezzi, la bici e le auto, coesistano. Questo non è poco in ottica di trasformare il bambino in ragazzo e poi in uomo/donna.
Capacità Coordinative e Condizionali
Ci sono poi ovviamente le capacità motorie e coordinative: il bambino non dà una direzione solamente al proprio corpo, ma anche a quello del mezzo che usa. Il calcolo dello spazio deve tenere conto dell’abilità dell’alunno ma anche dello spazio che occupa la bici, dello spazio che occupano i compagni di squadra con le altre bici.
Ovviamente sono incluse molte altre capacità motorie di base come l’equilibrio, vari movimenti del corpo, che non si fermano alle sole gambe come pensano molti: una bici da bambino può variare dai 8 ai 14 kg , e non si tratta di un peso insignificante per un bambino che la deve spostare, alzare e direzionare.
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La bici offre anche una bellissima cosa: una parte meccanica. Dimenticata al giorno d’oggi, molti bambini sono bravissimi a riprendere una catena caduta, a sistemarsi il cambio. Altri sono anche capaci di cambiarsi una camera d’aria forata. Non solo. Il bambino deve prendersi cura del mezzo, lavandolo e preservandolo. Un bellissimo modo per insegnare un qualcosa di utile per tutta la vita.
Infine, non va sottovalutato l’aspetto biomeccanico e posturale. Abituarsi a pedalare nella giusta posizione sin da bambini è un investimento sulla salute del proprio fututro.
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