Fonte Bikeortrade
Il 2020 pare sarà un anno record per l’industria della bicicletta italiana e per l’economia della bicicletta nazionale in generale. La pandemia, in primo luogo e conseguentemente il bonus mobilità, hanno dato un enorme impulso al mercato; tanto che oggi trovare alcuni modelli di bicicletta nei negozi è diventato difficile.
Il boom delle vendite di biciclette in Italia è stato così forte che Confindustria Ancma stima una crescita di oltre il 20% rispetto ai dati del 2019. Pertanto, si prevede che entro la fine del 2020 l’Italia supererà i 2 milioni di biciclette vendute, con circa 2.100.000-2.150.000 unità, mentre nel 2019 ci si è fermati a 1.713.000 unità. Queste 400.000 biciclette aggiuntive sono state vendute tutte tra giugno e novembre. Per quanto riguarda la tipologia, di queste: 30-35.000 sono eBike: ciò significa che nel 2020 i veicoli elettrici raggiungeranno circa le 230.000 unità complessive, contro le 195.000 del 2019. Tra i modelli più venduti, le eMtb, ma la vera sorpresa è il boom delle eBike da città e da trekking che hanno rappresentato quasi il 50% dei nuovi acquisti. Cosa che sembrerebbe indicare un cambiamento di mentalità nella popolazione dello stivale.
Il bonus mobilità ha guidato l’ascesa dei numeri
Il merito dell’enorme successo delle vendite di biciclette in Italia va senza dubbio anche al “bonus mobilità” assegnato dal Ministero dell’Ambiente. Ma non solo, da quando il Covid ha influenzato la vita di tutti i giorni, gli italiani hanno adottato un approccio più sostenibile e una diversa consapevolezza della bici, o almeno, così pare. Inoltre, c’è una rete estesa (in aumento) di piste ciclabili e corsie riservate alle bici. Insomma, probabilmente stanno cambiando abitudini e ripensando alla bicicletta come mezzo di trasporto.
Ma quanto durerà questa tendenza? “C’è molto entusiasmo nell’industria italiana in questo momento, ma anche molta cautela”, spiega Piero Nigrelli di Confindustria Ancma che si domanda se queste cifre negli anni a venire si consolideranno o addirittura diminuiranno. “Certamente gli incentivi non esisteranno più il prossimo anno, ma noi, come Acma, stiamo lavorando ad altre tipologie di incentivi finalizzati ad aumentare la mobilità in bicicletta nelle città. Il cambio di atteggiamento degli italiani nei confronti dell’uso della bici e il proliferare di piste ciclabili nelle principali città italiane ci fanno sperare che questa tendenza non si inverta”.
La lotta per accaparrarsi bici e bonus
I fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per il bonus mobilità sono stati (a oggi) pari a 215 milioni di euro, ma altri pare siano in arrivo. Questi corrispondono a circa 600.000 richieste se si considera un rimborso medio di 350-400 euro ciascuna.
Nelle prime 24 ore dall’apertura della piattaforma web quasi 600.000 utenti collegati al portale (in un range di circa 4.500 click al minuto), questo spesso si è tradotto in lunghe attese, impossibilità di utilizzare il portale per motivi tecnici, problemi di validazione dell’acquisto e così via. La sera i fondi erano già praticamente esauriti. Il ministero ha assicurato che farà il possibile per recuperare nuovi fondi per rimborsare chi ha già effettuato acquisti entro il 2 novembre. Ci sarà tempo fino al 9 dicembre per pre-registrarsi al portale. Le preiscrizioni permetteranno al Ministero di capire quante risorse sono necessarie per rimborsare chi ha già speso i propri soldi.
Allo stesso tempo chi, dopo aver passato un’intera giornata online, è finalmente riuscito a ottenere un buono per un futuro acquisto, potrebbe non essere in grado di usarlo, o usarlo male, vista la carenza di prodotti, calcolando che esso va speso entro un mese dalla data di richiesta.
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