Fonte: Corriere della Sera
La bicicletta e la batteria non attirano i fulmini. Rimane il consiglio, alle prime gocce di pioggia, soprattutto in montagna, di mettersi al riparo ma non in aree aperte e tantomeno vicino a pali o tralicci
Si trovavano in sella a una bicicletta elettrica – una mountain bike in fibra di carbonio – Alberto Balocco e l’amico Davide Vigo, quando sono stati sorpresi da un violento temporale. Si trovavano in Val Chisone, nel Piemonte Occidentale. Un fulmine li ha colpiti mentre stavano indossando le giacche antivento per proteggersi dalla pioggia e forse mentre pensavano di cercare riparo nel vicino rifugio. Li ha uccisi entrambi, sul colpo. Che sia pericoloso trovarsi all’aperto durante una tempesta di fulmini è cosa nota. Ma le due ruote dotate di batteria, scelte dai due amici per la gita, possono aver aggravato la situazione?
Si stima che nel mondo le morti causate da un fulmine siano tra le 6 e le 24mila. Anche se il numero di coloro che vengono colpiti è molto più alto: spesso si sopravvive. In Italia cadono circa 1,6 milioni di fulmini ogni anno: è un fenomeno che si concentra soprattutto d’estate. E trovarsi all’aria aperta durante un temporale è sicuramente più pericoloso. Secondo i dati del Center for Disease Control and Prevention americano, dal 2006 al 2021 quasi i due terzi di decessi causati da un fulmine negli Stati Uniti riguardano persone che stavano svolgendo attività ricreative all’aperto come la pesca, la nautica, lo sport, il relax in spiaggia. O la bicicletta.
Cosa attira un fulmine? Quale situazione aggrava il pericolo? Scrive il SIRF (Sistema italiano rilevamento fulmini) sul suo sito che «ogni oggetto con un’elevazione predominante rispetto all’area circostante ha una maggior probabilità di essere colpito dal fulmine (un albero, una torre, un traliccio)». Dunque trovarsi in montagna, ad esempio, o in mezzo a degli alberi, è un rischio. Questo perché è probabile che la scarica elettrica cerchi il percorso più facile per arrivare a terra, quindi puntare su oggetti più alti o solitari significa che percorrere una distanza minore. Tuttavia, non c’è alcuna garanzia che venga privilegiato: i fulmini sono indiscriminati e spesso imprevedibili. Non è un caso che il luogo in cui il fulmine si è abbattuto sui due sfortunati sia ben sopra il livello della vegetazione in un tratto di montagna completamente spoglio. cosa che ha aumentato le possibilità di essere colpiti.
Arriviamo alle biciclette. Questo mezzo non attira fulmini più di qualunque altro oggetto: «I nostri tecnici confermano che né un telaio in carbonio né la presenza di materiale elettronico o della batteria stessa rendono una e-bike un bersaglio più facile», ci dice Donatella Suardi, general manager di Scott, la filiale del noto brand svizzero che è tra i primi produttori al mondo di e-MTB a pedalata assistita. A conferma, c’è anche ciò che è scritto sul sito del National Weather Service americano: «L’altezza, la forma appuntita e l’isolamento sono i fattori dominanti che controllano il punto in cui un fulmine colpisce. La presenza di metallo non fa assolutamente differenza sul luogo in cui il fulmine colpisce. Le montagne sono fatte di pietra, ma vengono colpite dai fulmini molte volte all’anno». E poi precisa: «Il metallo non attira i fulmini, ma li conduce». Aggiunge Donatella Suardi: «Il ciclista è per sua natura più in alto della bici e quindi attirerebbe la traiettoria del fulmine più della bici stessa, indipendentemente dai materiali con cui è stata costruita. Il fatto che l’acciaio, il carbonio o le altre leghe siano ottimi conduttori diventa secondario».
«I copertoni delle Mountain Bike sono comunque in gomma isolante, così come le manopole del manubrio. Il ciclista non pedala mai a contatto diretto con il carbonio o l’alluminio..», ci dice Dario Acquaroli, due volte campione del mondo di MTB che oggi lavora per Merida, l’azienda taiwanese che produce biciclette. Aggiungiamo anche che la batteria delle eBike è ricoperta da materiale isolante. «E’ facile quindi immaginare che il fulmine si sia scaricato a terra con una potenza di milioni di volt e che abbia travolto allo stesso tempo i due ciclisti. Questa è la casistica più comune per questo genere di incidenti. In montagna sappiamo che, alle prime gocce di pioggia, dobbiamo metterci al riparo ma non in aree aperte e tantomeno vicino a pali o tralicci. Sfatiamo una volta per tutte che il carbonio o i dispositivi elettronici attirino le scariche dei fulmini».
Un punto sulla batteria della bici elettrica che stava utilizzando Alberto Balocco. No, i dispositivi elettronici non attraggono i fulmini. L’unica cosa che attrae i fulmini è appunto la forma di un oggetto, appuntito o che si erge verso l’alto. Molto discusso è infatti anche il possibile pericolo nell’utilizzare uno smartphone durante una tempesta. Si tratta ancora una volta di un mito: i telefoni cellulari sono dispositivi a bassa potenza e non hanno alcuna caratteristica che li renda attraenti per i fulmini. Quello che può essere pericoloso, in caso di tempesta, è usare un dispositivo elettronico collegato alla presa di corrente in casa.
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