Acquistare una mountain bike usata, pur sembrando un’azione semplice, nasconde numerose insidie spesso poco visibili all’occhio poco esperto. Come primo approccio possiamo consigliare la lettura dell’articolo
La MTB è un bene che per la sua vocazione fuoristradista è soggetta a molta usura pertanto maggiormente difficile da acquistare di seconda mano in buone condizioni.
Qualora sia dotata di forcella ammortizzata, l’occhio deve in primis cadere su questa, visto che ne determina in gran parte la guidabilità del mezzo e può anche portare spese di manutenzione successive non trascurabili.
Qualora la bici sia vecchia con forcelle da 1” diviene difficile trovare i ricambi per cui conviene montare una forcella rigida senza perdere tempo.
Diversi sono i casi di forcelle più recenti, da 1”1/8, a molla che non richiedono particolare manutenzione e sebbene siano pesanti hanno una longevità considerevole. Fanno parte di questa categoria le Suntour XTC, la Rock Shox XT30 o la RST Blaze, solo per farvi qualche esempio.
Più problematico sarà l’acquisto di una bici con una forcella più alta di gamma con sistema olio-aria: c’è dell’olio sugli steli? Se sì, potrebbe darsi che i paraoli siano da sostituire.
Una volta gonfiata tiene la pressione o il giorno dopo è già sgonfia? In questo caso andrà mandata a revisionare, e il costo potrebbe variare dagli 80 ai 250 euro a seconda della forcella. La revisione in ogni caso andrebbe fatta periodicamente, almeno una volta ogni 2 anni, quindi chiedete quando la forcella è stata revisionata l’ultima volta e da quale centro.
Analogo discorso per l’ammortizzatore centrale, in caso di Mountain Bike bi-ammortizzata.
In questo caso però sono da verificare anche le boccole del carro posteriore: ci sarà sicuramente un sistema deformabile studiato dalla casa madre ed è importante che lavori al meglio, anche perché: mentre per certi sistemi si trovano facilmente i cuscinetti di ricambio, per altri siamo costretti a ricerche laboriose.
Non dimentichiamo, visto che ci troviamo su questo pezzo, di controllare che la leva del bloccaggio degli ammortizzatori funzioni a dovere.
Non volendo parlare della meccanica di catena e ingranaggi, che in mountain bike ha un’usura pazzesca data dalle condizioni di sporco in cui lavorano i componenti, diamo ora un controllo alle ruote.
Se nascono tubeless nessun problema. Se il tubeless è stato ottenuto tramite un kit modifica, molto probabilmente andrà sostituito. Alcuni kit sono in grado di durare anni, altri non superano l’anno di durata. Questo dipende dalla qualità del kit, ma anche dalle possibili deformazioni subite dal calore o da pressioni di utilizzo troppo basse.
Infine un piccolo accenno ai materiali ricordate sempre che l’alluminio ha proprietà di durata limitate.
La lega tende ad allungarsi ed a diradarsi con il passare del tempo, per questo la maggior parte di costruttori di manubri e attacchi consigliano il cambio di queste parti almeno una volta ogni 2 anni.
Per il telaio solitamente ci sono meno problemi vista la robustezza generalmente prevista in fase di costruzione, ma se dovete acquistare una bici piuttosto vecchia fate più affidamento sul carbonio che non sull’alluminio. Il carbonio infatti ha dimostrato in tempi recenti di avere capacità di durata superiori alle varie leghe di alluminio.
E comunque, prima di concludere un acquisto, un consulto dal meccanico/telaista di fiducia lo farei, proprio come se dovessi comprare un automobile.
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