Piccola guida per l’automobilista distratto che non può perdere tempo.
Evitando in questa sede eventuali considerazioni sul codice della strada e la sua applicazione, su proposte di legge promesse e mai mantenute, vorremmo fare appello, anche se solo per un attimo, al “buon senso civico”.
Non pensiamo a chi possa aver ragione o torto, però ci piacerebbe dire la nostra in qualità di ciclisti quotidiani che oramai sulle strade abbiamo sviluppato qualcosa di più che la semplice esperienza: trattasi di un senso di sopravvivenza.
Scriviamo 2 righe agli automobilisti, noi ciclisti che siamo anche automobilisti e che quindi vediamo le cose da entrambe le prospettive, a differenza di chi ciclista non è.
Scriviamo 2 righe che probabilmente l’automobilista medio non leggerà mai, ma questo è un altro problema della nostra Italia: il cittadino medio legge quasi esclusivamente l’andamento del calciomercato.
SUPERARE A 1,5 METRI DI DISTANZA
Partiamo dalla proposta che ha scaturito varie polemiche. E noi di polemiche ne facciamo solo una: ci voleva una proposta di legge, un regolamento o una multa per capire che bisogna superare ad una certa distanza, o con il suddetto buon senso potevamo evitarlo?
Immaginate che il ciclista davanti a voi preda una buca, sbandi. Chi ha detto che tutti i ciclisti debbano essere in grado di marciare in un corridoio di 30 cm di larghezza? Uno degli incidenti più pagati dalle assicurazioni in Italia è il classico specchietto che ha urtato il ciclista e l’ha fatto cadere. Questo fa aumentare anche il premio assicurativo della vettura.
E se dall’altra parte sopraggiunge un’auto e non c’è spazio per lasciare il famoso 1,5 metri di aria? Si frena e si aspetta dietro. E’ comunque un sorpasso di un mezzo, che sia a motore o no. Se doveste superare un cavallo, gli rasereste il pelo con il vostro specchietto?
SUPERARE IN CURVA
Il codice della strada tanto acclamato quando si parla di ciclisti in fila indiana diventa bellamente carta straccia quando si parla di riga continua in curva. A visibilità zero l’Italiano medio supera ugualmente. E se poi improvvisamente arriva un altro mezzo in senso contrario? Semplice: basta stringere e buttare nel fosso il ciclista all’interno della curva, ed il gioco è fatto. Superare in curva non si può, punto! Basterebbe ragionare sul cosa può succedere 3 secondi dopo.
SUPERARE E VOLTARE
Anni fa fece il giro di tutti i telegiornali un video di un automobilista in autostrada che appena superato un autotreno ebbe la brillante idea di voltare a destra e prendere l’uscita. Il camionista non ebbe nemmeno il tempo di frenare. L’automobilista morì sul colpo. Atto incredibilmente scriteriato? Eppure con le bici questo succede tutti i giorni: le auto superano e poi voltano tranquillamente a destra come nulla fosse, dimenticando nel giro di un nanosecondo di aver appena superato un ciclista. Immaginate che questo ciclista sia un autotreno. Avremmo migliaia di morti sul colpo grazie a questa mossa geniale messa in atto da un numero spropositato di automobilisti.
SUPERARE IL GRUPPO
Abbiamo di fronte il solito fastidiosisissimo gruppo di ciclisti che non ci lascia superare e che ci fa perdere almeno 3 – 4 minuti del nostro tempo. Fastidioso quasi quanto quei gruppi di automobilisti che si mettono d’accordo per trovarsi tutti i giorni alla stessa ora al casello dell’autostrada e inchiodare tutto per 35 minuti, con l’unica speranza di sopravvivenza riposta nel condizionatore. In barba a quello che dice il codice della strada, se chiediamo a questo gruppo di mettersi in fila indiana impiegheremo ore per superare. Ricordando di lasciare 1,5 metri sulla nostra destra, se abbiamo di fronte a noi 30 ciclisti che occupano ognuno di loro quasi 2 metri di lunghezza, dovremmo superare un autoarticolato di ben 60 metri. Piuttosto arduo, forse meglio il gruppo ammassato come al solito, lungo al massimo 18 – 20 metri. Più o meno come un camion rimorchio.
Come superare? Esattamente come se si trattasse di un camion rimorchio. Si aspetta un rettilineo abbastanza lungo. Alcuni hanno proposto di limitare di legge il numero di ciclisti che si possono radunare in una sola piazza.
In pratica una proposta in linea con il pensiero di Mussolini, Hitler, Stalin e degli altri migliori dittatori della storia. Anzi non in linea con questi “pensatori”, ma peggio: vietare le adunate non in nome di una ideologia, ma di un consumismo sfrenato pieno di diritti, che forse è diventato la peggior ideologia della Storia.
LA VELOCITA’ DI SORPASSO
Chiudiamo ricordando un semplice passaggio che dovrebbe essere scontato ma così non è: bisogna rispettare il limite di velocità anche in fase di sorpasso, o comunque oltrepassarlo di poco. Eppure si vedono auto che superano biciclette a più di 100 km orari sulle strade provinciali. Quando esiste una variante sulla strada, che siano i lavori in corso, dei bambini che giocano al lato della strada, un ciclista, bisogna rallentare.
Superare in velocità è un pericolo inutile e che crea oltretutto uno spostamento d’aria non indifferente. Per quale motivo barattare pochi secondi, che poi vanno tutti persi semplicemente con un semaforo rosso, in cambio di una vita?
Detto questo, non si può pretendere rispetto dagli automobilisti se non siamo prima noi ciclisti a migliorare il nostro stile di guida.