Donne e uomini hanno misure antropometriche ben diverse e questo ovviamente si riflette sulla costruzione del telaio, sul posizionamento in sella e addirittura sull’allenamento.
Finora molte amanti della bicicletta hanno semplicemente usato “taglie S” da uomo, ma ora che il numero delle cicliste è in aumento esponenziale alcune aziende hanno creato linee specifiche per donne, con telai dedicati, non solo nel colore ma soprattutto nelle misure.
Le misure antropometriche
Prendiamo una donna ed un uomo di pari altezza, come esempio. La donna avrà le gambe più lunghe, con le anche posizionate più in alto, e braccia più corte. Va per se che avendo le gambe più lunghe, il busto sarà più corto di quello dell’uomo.
Quindi il telaio della bici da corsa o della mountain bike di una donna, se fatto su misura, sarà, rispetto al telaio della bici di un uomo:
- Più alto, viste le gambe più lunghe
- Più corto, visto che busto e braccia sono più corte
- Con un tubo sterzo più alto, a causa delle braccia più corte e quindi ad un ridotto divario di altezza sella – manubrio;
- Con una inclinazione del piantone verticale maggiore, vista la lunghezza
superiore del femore.
La posizione in bici
Appurate le basi morfologiche e valutato quali caratteristiche devono avere i telai ed i componenti per le bici da donna, riflettiamo sulla posizione in sella.
Come già detto, il femore più lungo delle donne porterà ad avere una sella più arretrata, per mantenere la giusta proporzione di spinta fra il ginocchio ed il piombo del pedale.
Presumibilmente, se un uomo di 1,70cm pedala con un arretramento di circa 5,5 – 6 cm dal movimento centrale, una donna di pari altezza pedalerà con un arretramento di circa 7 cm. Chiaramente queste sono ipotesi medie, che andrebbero verificate caso per caso con una visita biomeccanica.
Questa misura, unita alle misure inferiori di busto e braccia, portano ad avere un manubrio molto più vicino, quindi prima di tutto telaio più corto, ma anche attacco manubrio più corto. Ed infine il manubrio posizionato più in alto rispetto a quello di un uomo.
Queste indicazioni non sono da considerarsi solamente come una posizione confortevole, ma rispecchiano quella che deve essere anche la posizione da competizione per una donna, perché confort e prestazione vanno sempre di pari passo e una delle due non esclude mai l’altra.
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