Quando si parla di biomeccanica si cerca sempre di spiegare cosa fare per posizionare il ciclista nel modo corretto, per aumentarne la performance e per preservarne la salute. Questa volta, invece, parleremo di cosa non fare e degli errori più comuni della biomeccanica.
SELLA E ATTACCO MANUBRIO
Uno sbaglio molto comune commesso nel posizionarsi in bici sia da ciclisti inesperti che neofiti è quello di avanzare la sella e di non accorciare l’attacco manubrio nel caso in cui essi si sentano troppo “allungati” in bicicletta. Questo perché è la scelta più immediata e, diciamocelo, più economica. Ovviamente si tratta un grossolano errore, perché oltre a mettere in secondo piano il giusto movimento di pedalata, si andrà a sbilanciare il proprio baricentro verso l’avantreno. Da ciò ne deriverà una bicicletta troppo nervosa e quindi per nulla stabile in curva: si perderà la sensazione di muoversi su dei binari dovendo continuamente correggere la traiettoria impostata. Inoltre, quando il baricentro dell’atleta risulta avanzato rispetto a quello del mezzo si ha un affaticamento precoce delle braccia e, di conseguenza, quando si affrontano lunghe discese, questo pregiudica di molto le abilità di guida, fino a perdere il completo controllo del mezzo. Situazione molto simile, se non uguale, a quella sopra descritta si ha con uno scarto sella-manubrio troppo generoso che non rispecchi quindi le naturali esigenze del ciclista.
BARICENTRO ARRETRATO
Effetto opposto, invece, si ha nel caso in cui il baricentro sia troppo arretrato. In questo caso si avrà molta stabilità nella guida ma a discapito della reattività. In curve ampie si avrà un buon feedback dalla bicicletta ma, in discese tecniche, dove si ha l’esigenza di cambiare continuamente l’impostazione della traiettoria, si riscontrerà una certa macchinosità nel governare la bici, che si tradurrà in un continuo dover controsterzare. Altre difficoltà nella gestione del mezzo con un’impostazione di questo tipo si hanno affrontando salite molto ripide (sopra il 15% di pendenza): infatti, non avendo peso sull’avantreno, questo tenderà continuamente ad alzarsi, perdendo efficienza nella spinta proprio quando invece sarebbe essenziale.
SPESSORI PER CORREGGERE ASIMMETRIE
Ecco, questa è una cosa che il biomeccanico non deve mai fare, salvo il caso in cui questo tipo di intervento non sia richiesto da un medico (ortopedico). Il nostro organismo fronteggia spontaneamente le asimmetrie con l’autocompensazione e, quindi, mettere uno spessore sotto una scarpa, significherebbe applicare una forza contraria a quella naturale del nostro corpo.