Negli ultimi anni i clienti del settore ciclismo, ed in particolare della MTB, hanno assistito a uno stravolgimento del mercato riassumibile in poche parole: Modifica degli standard (dimensione delle ruote, battuta dei mozzi, larghezza dei copertoni) e aumento generale dei prezzi.
I punti di forza necessari per aprire un negozio di bici
Sicuramente la passione non deve mancare perché è un mercato in continuo sviluppo e spesso è molto difficile stare al passo. Bisogna cercare di capire il mercato, i marchi leader chiedono ordini programmati per continuare a essere concessionari, per cui bisogna saper calcolare con molto anticipo le richieste dei clienti.
Il futuro è online!
Oggi giorno, nel settore del ciclismo come in ogni altro, l’online è diventato fondamentale per poter far conoscere la propria realtà e avere visibilità sul mercato. I clienti tendenzialmente non vanno più nei negozi a cercare una bici ma preferiscono vedere sul sito e scrivere mail per conoscere le disponibilità e solo dopo si recano in negozio.
I negozi online problema o risorsa per i negozi “fisici”?
I grossi negozi inglesi, francesi e tedeschi che sono incentrati sull’e-commerce hanno capacità organizzative e disponibilità economiche che noi italiani non riusciamo a seguire e questo consente loro di effettuare grossi ordinativi ai fornitori, riuscendo così a spuntare prezzi minori e quindi a scontare maggiormente i prodotti, sottraendo,così, una grande fetta di mercato soprattutto su ricambi e accessori. Il cliente che si rivolge al negozio tradizionale, chiede professionalità e servizio. Chi cerca esclusivamente il prezzo oggi come oggi non entra neanche più in un negozio vista la possibilità di acquistare qualsiasi prodotto on-line. Anche in Italia stanno crescendo importanti negozi online e questo è sicuramente un bene per il nosto mercato.
Continue modifiche degli standard
Le modifiche degli standard sono uno degli argomenti più dibattuti da noi operatori e dagli utenti. In questi ultimi 5/6 anni abbiamo assistito inizialmente ad una vera rivoluzione del settore MTB con la fine del formato 26″ a favore del 29″; ora la “battaglia” delle aziende è incentrata sulla creazione di nuovi standard che in breve soppiantano quanto abbiamo in uso. Giusta o sbagliata che sia, ci si può solo adattare. Il progresso non si ferma e per le aziende leader di questo settore è sempre più importante essere propositive ed arrivare prima dei concorrenti.
I nuovi standard incentivano l’e-commerce?
Questi cambi continui sicuramente sono un problema soprattutto a livello e-commerce, anche perché a volte su internet è difficile assicurarsi che il pezzo sia corretto per tipologia e misura. In questi casi i consumatori preferiscono acquistare nei negozi; per avere un punto di riferimento cui affidarsi in caso di necessità. La differenza di prezzo si giustifica con un servizio che nessun negozio online può ad oggi dare; il negozio può risolvere in tempo reale problemi di qualsiasi tipo e assicuriamo al cliente che il pezzo ordinato sia della misura corretta e possa essere montato sulla bicicletta (molto spesso arrivano clienti con componenti comprati online per risparmiare qualche euro che sono completamente sbagliati e tocca trovare il prodotto corretto).
L’abbigliamento
L’abbigliamento negli ultimi anni è in flessione di mercato. Questo è in parte dovuto al “personalizzato” che ha attratto molti consumatori. Anche in questo settore, comunque, l’e-commerce si sta sviluppando sempre di più .
Al momento molti clienti vedono ancora il vantaggio di acquistare il prodotto dopo averlo visto e toccato con mano e vedono nei negozi un riferimento immediato per qualsiasi chiarimento, una garanzia reale e tangibile su cui fare affidamento con la certezza di non buttare i propri soldi effettuando ordini sbagliati.
Il futuro dei negozi?
Il futuro dei negozi reali è basato principalmente sull’officina e sulla possibilità di avere i prodotti richiesti, di cui spesso si necessita per il weekend successivo, in pronta consegna.
Una strada percorribile per resistere al mercato online potrebbe essere la formazione di un gruppo di acquisto formato da negozi associati che potrebbero fare ordini consistenti alle aziende al fine di spuntare condizioni migliori; purtroppo in Italia l’egoismo e la mancanza di lungimiranza ha fatto si che in altri settori questi gruppi funzionassero (vedi le piattaforme di acquisto nell’alimentare o nell’elettronica) mentre nel settore bici si finisce sempre per essere succubi dei fornitori.
Un’altra strada, vista la marginalità troppo esigua del settore e l’obsolescenza troppo rapida dei prodotti, potrebbe essere anche quella di trasformare i negozi in showroom di marchi dove il cliente può vedere dal vivo le biciclette e magari effettuare anche la prova delle stesse (test-bike), avvalendosi della consulenza per la scelta del mezzo più idoneo alle proprie esigenze. L’azienda potrebbe riconoscere una percentuale sulla vendita e il resto si ricaverebbe dalle riparazioni e dagli accessori.
Detto questo, è bene capire alla svelta che l’e-commerce è il futuro e, questo, non si può arrestare.
Il negozio reale deve trovare il giusto compromesso con il mondo virtuale ed essere forte del fatto che, fino a che si offriranno servizi di qualità e assistenza professionale, i clienti non potranno fare a meno di essi.