Guardando le classifiche delle più importanti gare ciclistiche, strada e mountain bike, si può notare che quasi sempre tra i primi 10, almeno 4 0 5 atleti (tra questi Chris Froome) seguono, CONTRAVVENENDO i principi della scienza ufficiale sportiva, una dieta Gluten Free senza essere celiaci. Il 40-50%!
Addirittura la dieta è imposta a tutto il team Ineos (ex SKY) che sta dominando nel ciclismo su strada.
Altri sportivi di spicco che seguono diete gluten free
l’Iron Man, ex olimpionico, il tedesco Jan Frodeno che ha recentemente realizzato un impressionante record del mondo sulla distanza; il tennista Djokovic, tra i primi del mondo da alcuni anni; moltissimi professionisti dell’NBA, Lebron compreso, n.1 al mondo; una marea di calciatori, tra cui Cristiano Ronaldo e Leo Messi; e tanti altri atleti di svariate discipline.
16 maratoneti su 139 amatori dichiarano di seguire un approccio “paleo” (che è gluten free); 15 (gluten free); 12 un approccio low carb: TOT 43/139. Un incredibile 30% di amatori quindi in USA già segue un approccio gluten free contro una percentuale stimata di celiaci mondiale di appena l’1%!
L’Esempio: Metamorfosi Sportiva
Il ciclista irlandese e nipote del grande Stephen Roche (vincitore nello stesso anno di Giro-Tour e Mondiale) Daniel Martin, fortissimo corridore di corse di un giorno (ha vinto una classica monumento come la Liegi-Bastogne-Liegi) è passato ad una dieta rigida GF. Questo gli ha già permesso persino di lottare per la classifica generale al Tour.
Tutto questo significa una vera e propria METAMORFOSI sportiva. Da corridore fortissimo, ma con “normali” capacità di recupero, a corridore di categoria superman con un recupero pazzesco e la capacità di tenere sulle lunghe salite.
Possibili spiegazioni dei presunti vantaggi dell’eliminazione del glutine:
Il glutine può innescare una risposta infiammatoria IDENTICA sia nei celiaci che nei NON CELIACI. Problemi di stomaco e infiammazione indotta oltre a permeabilità intestinale. Queste problematiche SONO PREVALENTI TRA GLI ATLETI DI ENDURANCE che sono sottoposti a stress fisici sovrafisiologici. Per molti atleti, l’eliminazione dei prodotti con glutine migliorerebbe la situazione e, quindi, porterebbe ad un incremento delle prestazioni e del recupero.
L’atleta di endurance è come una cartina di tornasole che mostra nel breve termine quello che ad un essere umano, sedentario o che fa semplice attività ricreativa, può avvenire nel lungo/lunghissimo termine.
Concludendo:
Fare sport di endurance non fa bene alla salute, anche all’apparato gatrointestinale accelerando i processi infiammatori, come comunemente si pensa. Non siamo progettati per fare questi tipi di attività.
Quindi, eliminare prodotti contenenti glutine può migliorare nella maggioranza dei casi la risposta all’infiammazione e, conseguentemente, recupero e performance e molti ciclisti professionisti, come altri atleti famosi, ma anche tanti amatori evoluti ne sono fermamente convinti.
Ovviamente, è fondamentale farsi seguire da un medico preparato sul tema per evitare errori che possono incidere sulla prestazione e provocare danni, anche seri, alla salute.
Uno degli errori “classici” è quello di mangiare pochi carboidrati, rispetto alle reali necessità, ritrovandosi inevitabilmente in deficit dopo qualche settimana. Poi ci vorranno settimane, se non mesi, per rimettersi in carreggiata.
Non bisogna trascurare mai una buona dose di proteine animali di alta qualità: tra i professionisti ciclisti, contrariamente a quanto si pensi, non esistono vegani e ci sono pochi vegetariani 100%, tra cui l’olandese Maarten Tjallingii. Sconosciuto ai meno appassionati in quanto è un onesto passista e basta.
Tirate voi le conclusioni!