A volte sono gli stessi negozianti a proporre le modifiche ma, più spesso, è una “condicio sine qua non” imposta dal cliente: “la compro se me la sblocchi”, con enormi rischi assicurativi e di sicurezza.
Il boom della “mobilità dolce”, ha portato alle stelle le vendite delle biciclette.
Complice ovviamente il famoso “decreto Maggio” che prevede incentivi sia per l’acquisto che per lo sharing di monopattini e bici, compresi quelli elettrici.
Per le biciclette è previsto fino a un massimo di 500 euro. Che non viene calcolato per soglie di reddito: c’è un rimborso dopo l’acquisto.
Che succede se i clienti chiedono biciclette truccate?
Succede in un caso su quattro che i clienti facciano specifica richiesta di eliminazione del limitatore di velocità sulla propria e-bike o su una di quelle in esposizione presso i venditori delle nostre città.
Il 25% dei negozianti ha ammesso di aver acconsentito alla richiesta di intervenire sulla e-bike o, perlomeno, di procurare il kit necessario. Il costo dell’intervento varia molto a seconda delle circostanze: a volte lo si può ottenere “incluso nel prezzo” delle e-bike di fascia alta (con prezzo intorno o superiore ai 3.000 euro), altre volte sono necessari 140 euro per raddoppiare la velocità massima possibile.
In alcuni casi, un leggero incremento di prestazioni (fino a 30 km/h circa) si può ottenere semplicemente manomettendo i sensori del rilevatore della velocità, che risulterà così più bassa di quella effettiva, ingannando il limitatore.
Un vero pericolo
La bici diventa di fatto una moto e quindi soggetta a circolare con bollo e assicurazione e per il pilota scatta l’obbligo del casco.
A parte gli obblighi, è una questione di sicurezza personale e di coscienza nei confronti degli altri.
Queste bici, una volta truccate, vanno forte come le moto ma, non sono moto. Non hanno i freni delle moto, non ne hanno il telaio e i cerchi.
Il rischio di far male a se stessi e agli altri è elevatissimo, senza escludere che si possano avere anche conseguenze penali. Per queste tipologie di bici, infatti, il Codice della Strada prevede, all’articolo 50, una velocità massima di 25 km/h, raggiunta la quale l’alimentazione del motore deve ridursi progressivamente a, fino a interrompersi, oltre che una potenza nominale massima del propulsore elettrico di 0,25 kW e una lunghezza non superiore ai 3 metri (1,30 di larghezza, 2,20 di altezza).
Noi della Accademia Nazionale di Mountain Bike, vi invitiamo al rispetto delle regole e magari a frequentare un corso per migliorare la vostra tecnica di guida.