Telai che si rompono improvvisamente dal nulla, senza impatti o cadute. Bici con pochissimi chilometri che cedono senza perché.
Eppure il motivo – o meglio, i motivi – ci sono, anche se non sempre sono evidenti.
La memoria delle fibre di carbonio
I tubi in carbonio che costituiscono un telaio sono fatti di più strati. Questo può creare una discrepanza fra strati superficiali e strati interni.
Se da un lato la casistica di eventuali errori di fabbricazione delle parti più interne delle fibre è veramente molto bassa, visto i numerosi controlli che mediamente vengono fatti al giorno d’oggi con telecamere e altri sistemi di visualizzazione, dall’altro può succedere che un impatto avvenuto in passato abbia lesionato le parti più interne del carbonio lasciando intatte quelle più esterne – e quindi con una estetica senza problemi.
Per impatto intendiamo non solo un incidente contro un altro mezzo, ma anche una caduta o addirittura una buca piuttosto profonda.
Non possiamo sapere con certezza cosa scatena la rottura.
I telai che una volta tagliati e aperti dimostrano, a volte, di essere uniti solamente da un piccolissimo fascio di fibre, nonostante esternamente non mostrassero nulla di anomalo.
Quindi se pensate cha la vostra bici abbia subito un trauma, meglio farla controllare e verificare da un costruttore di telai.
La misura sbagliata
Purtroppo dobbiamo ancora una volta constatare come molta gente, documentandosi in modo improprio e non affidandosi a persone esperte, ancora oggi acquisti biciclette di taglie palesemente inferiori alla propria.
Nonostante il potere di informazione di internet, questo problema non accenna in alcun modo a diminuire, anzi potremmo dire che è anche aumentato.
E così vediamo diverse rotture al tubo verticale causate da un tubo sella eccessivamente fuori dal telaio.
Ma non basta: il cattivo bilanciamento dei pesi causato da una misura errata fa sì che la rottura avvenga apparentemente senza preavviso, come un fulmine a ciel sereno, a centro telaio, al tubo obliquo o al tubo orizzontale.
In realtà il motivo è appunto la distribuzione delle masse che creano sforzi eccessivi concentrati in pochi punti.
Eccessiva leggerezza
Siamo realisti: è chiaro che una bici più leggera è più performante, ma è altrettanto chiaro che il peso è dato dalla somma di bici più ciclista.
Se il ciclista non è leggero, non possiamo pensare che una bici leggera come una piuma possa reggere una massa consistente.
Ci vuole proporzione, ci vuole buon senso, ci vuole realismo.
Stesso discorso per persone molto alte. Tubo più lungo = più leva, maggiore sollecitazione.
Per una persona sopra al metro e novanta dovremmo prendere in considerazione un telaio leggermente più pesante ma più robusto.
Stato di utilizzo
Un fatto fondamentale della durata della vita di un telaio è chi e come lo utilizza.
L’Under 23 che percorre 35.000 km annui, cambia ogni stagione 3 selle, 3 catene e pacchi pignoni, porta a fine anno un telaio che sebbene valido avrà subito delle snervature.
Non è solo una questione di chilometri ma anche di potenza: il “ciclista della domenica” che sviluppa saltuariamente 280 watt di potenza in una salita di 15 minuti di percorrenza, non è da paragonare all’agonista che sviluppa magari 350 watt per tratti di 20 minuti ripetuti 3 o 4 volte in una sola uscita in bici.
È come prendere un telaio di un’auto e montarci un motore da 70 Kw o un motore da 200 Kw. Le sollecitazioni saranno ben differenti, e a lungo andare presenteranno il conto.
Qualità del carbonio
Non ci stuferemo mai di dire che la lavorazione del carbonio fatta in Italia mantiene standard di qualità elevatissimi.
La fibra di carbonio può avere molti intrecci, e a seconda di questi e della lavorazione si possono ottenere a parità di peso caratteristiche di resistenza e di torsione ben differenti.
Fra i telai di molti brand, succede spesso di riscontrare la rottura di uno dei foderi posteriori.
È un punto dove i tubi sono veramente piccoli ma sollecitati perché sono a reggere la torsione della ruota posteriore.
In questo punto specifico la qualità della fibra è fondamentale, perché non c’è la dimensione del tubo per compensare una carenza della struttura.
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