Il modo di frenare sulle bici con freno a disco è decisamente diverso rispetto a quelle con freno tradizionale.
Gli appassionati più attenti se ne saranno accorti semplicemente osservando la tecnica di discesa dei professionisti.
Chi ha già avuto modo di pedalare su una bici disc brake, inoltre, avrà sperimentato in prima persona che per sfruttare tutti i vantaggi dell’impianto a disco è necessario approcciarsi in maniera “nuova” alla frenata.
Ovviamente, parliamo di discese affrontate “forte”, poiché quando si viaggia in maniera “rilassata” le differenze nella tecnica di guida si fanno meno evidenti.
Vediamo, dunque, quali sono le principali differenze e come sfruttare al meglio la maggiore potenza di un impianto frenante a disco.
Ma prima facciamo alcune considerazioni generali su come frenare in bici in modo corretto.
1- Impugnare il manubrio nella parte bassa della piega. In questo modo si ha maggiore stabilità e si sfrutta una leva vantaggiosa nel momento in cui si aziona il comando freno, che così garantisce maggiore potenza e modulabilità.
2- Frenare prima dell’ingresso in curva. Questa è una delle regole chiave, non solo in bici, ma anche in moto e in auto. La decelerazione più significativa deve avvenire prima della curva. Durante la percorrenza si può solo agire delicatamente sul freno posteriore per “aggiustare” la velocità.
3- Azionare entrambi i freni contemporaneamente, ma ricordate che è l’anteriore a giocare il ruolo più importante nella decelerazione.
4- Non pinzare in mondo continuato e prolungato, perché in questo modo l’impianto (sia disc, sia rim) si surriscalda e perde di efficienza. Meglio effettuare pinzate più brevi e intense per decelerare, ma successivamente lasciar “respirare” l’impianto.
5- Bilanciare i pesi. Mantenere centrato il peso del corpo è fondamentale per ottimizzare il controllo del mezzo. Lasciarsi trasportare dalla frenata, buttando il peso troppo in avanti, può provocare l’inchiodata della ruota posteriore. Viceversa, spostare il peso troppo indietro può far perdere aderenza e direzionalità all’anteriore.
STACCATA AL LIMITE
Il freno a disco è più potente rispetto al freno tradizionale e questo dà la possibilità di staccare più in prossimità della curva.
In pratica, il disco consente una decelerazione più brusca e dunque permette di ritardare il momento della staccata.
Nell’economia di una lunga discesa può significare un guadagno di diversi secondi, specie per i professionisti che sono abituati a guidare al limite.
La velocità di decelerazione dipende, oltre che dalla dimensione dei dischi e dal peso del ciclista, anche dall’aderenza della gomma.
E’ anche per questo motivo che negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento della sezione degli pneumatici e della larghezza del canale delle ruote.
Per sfruttare al massimo la potenza del disco e ridurre gli spazi di frenata è indispensabile aumentare anche il grip delle gomme.
ANCORA PIU’ CARICO SUL FRENO ANTERIORE
E’ una diretta conseguenza del punto precedente.
Iniziando a frenare più in prossimità della curva si deve “caricare” ancora più del solito sul freno anteriore per decelerare in modo rapido ed efficace.
La ripartizione della frenata tra anteriore e posteriore è molto soggettiva e dipende dallo stile di guida del ciclista, ma in genere con gli impianti a disco la tecnica di frenata si è avvicinata a quella della moto.
E’ per questo motivo che quasi tutti i professionisti scelgono dimensioni dei dischi differenziate, con un disco anteriore da 160 mm e uno posteriore da 140 mm.
Ed è sempre per andare incontro al differente modo di frenare sulle bici con freno a disco che sono state riviste le caratteristiche tecniche di forcelle e ruote.
Le forcelle sono più massicce e spesso presentano il fodero sinistro (cioè quello che ospita la pinza freno) di dimensioni maggiorate rispetto al destro.
I mozzi (in particolar modo quelli anteriori) delle ruote a disco hanno dimensioni oversize rispetto a quelli delle ruote rim brake.
Su molte ruote anteriori è stato aumentato anche il numero dei raggi.
Tutte queste soluzioni sono indispensabili per far fronte alla maggiore potenza frenante degli impianti a disco, ma anche al “nuovo” stile di guida che stressa di più l’anteriore.
POTENZA E MODULABILITA’
Gli impianti a disco sono più potenti ma, allo stesso tempo, offrono anche una maggiore modulabilità (anche se dipende molto dalla marca e dal modello).
Con il freno a disco, infatti, basta già sfiorare la leva per ottenere una lieve decelerazione. Una volta presa confidenza con l’impianto, vi accorgerete che la sensibilità è ben superiore rispetto al freno tradizionale.
Uno degli aspetti interessanti dei sistemi a disco, inoltre, è costituito dalla possibilità di personalizzazione. Sugli impianti di alta gamma, infatti, oltre al reach della leva è possibile modificare il punto di contatto delle pastiglie, rendendo la frenata più o meno pronta nel momento in cui si aziona la leva.
Senza dimenticare che scegliendo dischi di dimensione diversa o pastiglie con mescole differenti si può cambiare completamente la resa della frenata, rendendola più adatta alle proprie esigenze.
E’ chiaro che, prima di trovare il compromesso ideale, è necessario farsi consigliare ma, soprattutto, sperimentare…
E SUL BAGNATO
E’ opinione comune che i vantaggi degli impianti frenanti a disco si apprezzino soprattutto sul bagnato. Per alcuni solo sul bagnato.
In realtà, è corretto solo a metà…
Da un lato è vero che i sistemi a disco garantiscono una frenata più potente e prevedibile anche in condizioni di bagnato.
Chi si è trovato ad utilizzare freni tradizionali su cerchi in carbonio sotto un acquazzone sa bene di cosa stiamo parlando: sai quando cominci ad agire sulla leva, ma non sai mai quando il pattino inizia davvero a fare presa sul cerchio.
Con il disco questa “latenza” è molto meno marcata e, soprattutto, è più prevedibile.
Insomma, in termini di sicurezza non c’è paragone…
Dall’altro lato, però, sul bagnato l’aderenza cala drasticamente e dunque non si può sfruttare completante la potenza di un impianto a disco.
Non è più possibile staccare al limite come sull’asciutto, poiché il rischio di perdita di aderenza sarebbe altissimo, e lo stile di guida deve tornare ad essere più “morbido” e simile ad una bici con freno tradizionale.
IN CONCLUSIONE
Il freno a disco offre grandi vantaggi in termini di potenza e modulabilità, ma per poterne sfruttare a pieno le potenzialità quando si guida “al limite” è necessario adeguare un po’ lo stile di frenata.
Per farlo, ovviamente, è necessario un periodo di adattamento. Periodo che può essere più o meno lungo da soggetto a soggetto.
Se all’inizio non riuscite a trovare il giusto feeling, non scoraggiatevi.
Non forzate troppo, cercate di prendere la giusta confidenza con l’impianto e provate anche a personalizzare la pinzata agendo su dimensione dei dischi e prontezza della frenata.
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