Molti di voi avranno la risposta pronta: «Assolutamente no! Siete matti?».
In effetti questa abitudine non è proprio consigliata da chi produce le bici e i componenti, ma non facciamo i moralisti: chi di voi non l’ha mai fatto o non lo fa regolarmente dopo le uscite più infangate?
Per tante persone, lavare la bici all’autolavaggio è l’unico modo per portarla a casa pulita o perlomeno in condizioni decenti.
Basta pensare a chi abita in un palazzo di città, a chi non ha un garage o un giardino/piazzale con un tubo dell’acqua o a chi semplicemente non ha tempo di stare troppo dietro alla cura della bici.
FASE 1: LA PREPARAZIONE
Prima di inserire i gettoni e far partire la pompa, sistemiamo bene la bici in modo che resti ferma anche quando puntiamo l’acqua ad alta pressione.
Ovviamente, la cosa migliore sarebbe usare un cavalletto specifico o una rastrelliera sulla quale posizionarla, ma siccome questi accessori non si trovano quasi mai negli autolavaggi, va bene anche appoggiarla alla parete, cercando di far toccare prima di tutto la ruota posteriore, poi sella e manubrio.
Sembra scontato, ma se la bici non è fissata bene perdiamo tempo, buttiamo gettoni (quindi soldi) e il lavoro non viene bene.
In questa fase, ricordiamo anche di togliere il ciclocomputer e gli altri eventuali accessori elettronici o delicati che sono fissati sulla bici.
FASE 2: TOGLIAMO “IL GROSSO”
Quando siamo sicuri che la bici sia stabile, inseriamo i gettoni e iniziamo.
Ok, ma quale modalità scegliamo?
Di solito si usa subito il risciacquo, ossia acqua semplice, senza saponi o altri solventi, i motivi sono diversi.
Innanzitutto, non sappiamo che tipo di sapone è presente nel macchinario, potrebbe essere troppo aggressivo e, col passare dei lavaggi, danneggiare la verniciatura.
Inoltre, quasi sempre il fango o la polvere sulla bici vanno via abbastanza bene anche con la sola acqua.
Per le incrostazioni più importanti servirebbe una spugna con un sapone specifico, quindi un lavaggio a mano classico, da fare con calma in un luogo adeguato: sconsigliamo in ogni caso la spazzola dell’autolavaggio.
Tornando al nostro discorso, quindi, selezioniamo la modalità risciacquo e iniziamo ad “ammorbidire” lo sporco, passando la lancia da lontano (circa 1 metro), senza tentare di togliere tutto e subito.
Facciamolo su entrambi i lati della bici e anche sulla parte anteriore della forcella, prima di passare alla terza fase.
FASE 3: ANDIAMO A FONDO
Ora è il momento di spingere un po’ di più e togliere tutto lo sporco.
Vedrete che, se avete svolto correttamente il passaggio precedente, il fango verrà via più facilmente.
Avviciniamo un po’ di più la lancia, ma non troppo: circa 40-50 cm con acqua ad alta pressione vanno bene.
In questa fase è importante non puntare la lancia troppo diretta sui punti delicati, nei quali l’acqua potrebbe penetrare pregiudicando il funzionamento e la durata dei componenti.
I punti più delicati sono: serie sterzo, tenute delle sospensioni e del reggisella telescopico, link dello schema sospensivo (sulle full) mozzi e corpetto ruota libera, movimento centrale, pulegge del cambio, ingressi di cavi e guaine (se presente un gruppo meccanico), batteria e comandi elettronici (se presente un gruppo elettronico o se parliamo di una e-Bike), misuratore di potenza.
In queste zone non insistiamo troppo, togliamo lo sporco più grosso e rimandiamo una pulizia più profonda a quando avremo la possibilità di farla con mezzi e prodotti specifici.
Nessuna paura, invece, di spingere a fondo sulle gomme, sotto la sella, dietro all’archetto della forcella e sul telaio, che poi sono in punti in cui si accumula più sporcizia.
L’unica accortezza è non avvicinarsi troppo al telaio, per non rischiare di portare via la vernice o comunque di indebolirla col passare del tempo.
Facciamo la stessa cosa su entrambe le parti e il gioco è fatto.
FASE 4: ASCIUGATURA E LUBRIFICAZIONE
La quarta ed ultima fase è forse la più importante.
Per far sì che la bici non si rovini prima del tempo e per prepararla all’uscita successiva, bisogna innanzitutto asciugarla o comunque cercare di non far accumulare troppa acqua nei punti critici.
Il primo passo è farla rimbalzare a terra, facendo cadere a terra le gocce più grandi.
A questo punto, l’iter ideale sarebbe utilizzare il compressore per asciugare tutto al meglio, ma se non avete il garage, probabilmente non avrete nemmeno il compressore…
Quindi vi consigliamo di tornare a casa in bici, facendo girare le ruote e la trasmissione, sfruttando l’aria e la velocità per iniziare il processo di asciugatura.
Quando arriviamo a casa, con un panno o con della carta assorbente asciughiamo la catena e oliamola subito con un prodotto specifico. In questo modo non si formerà ruggine o ossido, l’olio penetrerà bene nelle maglie e la bici sarà già pronta per uscire nei giorni successivi.
Se abbiamo tempo e vogliamo fare un lavoro ancora più preciso, con un panno pulito leggermente umido o con la pelle di daino, ripassiamo i punti delicati e tutto il telaio per togliere eventuali residui di acqua e sporcizia.
Se usate spesso la Mtb, infatti, vi consigliamo di fare un lavaggio vero e proprio, con prodotti e accessori specifici e con acqua a bassa pressione, almeno una volta al mese, anche due volte nei mesi invernali.
Se non avete mezzi o possibilità per farlo da soli, rivolgetevi al vostro negoziante o meccanico di fiducia, ma fatelo: la bici funzionerà meglio e durerà di più, inoltre avrete sempre sotto controllo lo “stato di salute” del vostro mezzo.
One to One: tutta una giornata solo per te e la tua bici!
Un appuntamento esclusivo, appositamente studiato per chi desidera imparare al meglio cosa fare sulla propria bici e come mantenerla in perfetta forma, con tantissimi argomenti e di grande praticità operativa
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