Per i Professionisti la Primavera, quest’anno l’autunno (causa Covid), coincide con gare toste e leggendarie sul pavé o strade semi-sterrate. Affrontare il pavé non è facile. Magari non vi succederà mai, o magari lo andrete a sfidare iscrivendovi a qualche manifestazione dove il pavé regna.
Il pavé non è per tutti: persino molti professionisti non riescono ad interpretarlo al meglio. Un campione leggendario come Bernard Hinault faceva durissimi allenamenti sulla tecnica per poter affrontare (e vincere) la Parigi – Roubaix.
Esiste quindi qualche trucco, qualcosa da sapere per affrontare questo terreno? Certamente sì, bisogna conoscere alcuni punti fondamentali.
“Il pavé si aggredisce o si subisce”.
E’ una frase vera, dettata dall’esperienza. La condizione mentale nell’affrontare il pavé è fondamentale. Non ci si può riposare, bisogna ingaggiare battaglia direttamente con il terreno prima che con gli avversari. Se si affronta con un atteggiamento remissivo, vincerà lui.
Quale rapporto usare?
Questo è un argomento caldo. Probabilmente la migliore performance sul pavé si ottiene con un rapporto che permetta un buon numero di pedalate. Il problema però sono le vibrazioni che non permettono di mantenere una buona agilità di pedalata e fanno saltare la catena. Ci vuole il compromesso.
Come tenere il manubrio
Chi ha esperienza di mountain bike o ciclocross sa che il manubrio va tenuto con le mani salde e ben chiuse ma con le braccia morbide e rilassate.
Non è un gesto automatico, bisogna avere un pochino di pratica alle spalle. Le mani andrebbero messe nella parte bassa del manubrio oppure nella parte alta, non sopra alle leve dei freni, perché questa posizione garantisce meno sicurezza, a meno che non vi siate preparati meccanicamente sollevando di qualche millimetro il piano del manubrio e quindi delle leve.
La bici si guida con le anche.
Questo è vero sempre, ma sul pavé diventa vitale. Cambiare traiettoria cercando di lavorare sul manubrio può farvi scaraventare in terra. Il peso va bilanciato al meglio e la bici spostata senza fare pressione sul manubrio.
Mantenersi in testa. Oppure ultimi.
Pedalare sul pavé in gruppo è qualcosa di veramente difficile. Richiede un’ottima padronanza del mezzo e conoscenza del terreno. Se non siete pedalatori abituali di pavé, cercate di prendere il tratto in testa. Se non ci riuscite, meglio stare ultimi e mantenere il proprio ritmo, anziché rischiare al centro del gruppo.
Il pavé in salita
Cercate di capire prima quale velocità riuscirete a tenere e che rapporto vi serve. Cambiare rapporto potrebbe essere difficile a causa delle vibrazioni. Maglio affrontare la salita con il rapporto giusto e riservarsi una sola cambiata di marcia in caso di necessità. Inutile ricordare che non vi sarà concesso di alzarvi in piedi sui pedali.
Prepararsi ed allenarsi.
Se non avete pavé intorno a casa nel raggio di svariati chilometri ma state per andare ad affrontare un percorso simile a quelli del Nord Europa dei Professionisti, non disperate. Non sarà la stessa cosa, ma provate ad affrontare dei tratti sterrati con la vostra bici da corsa, meglio se con qualche sali e scendi. Gli esercizi di guida anche più banali possono diventare preziosi: seguire perfettamente una riga bianca, saltare su e giù da un marciapiede, scendere e risalire dall’asfalto di bordo strada. Non sottovalutate nessun aspetto tecnico: Bernard Hinault per vincere la Parigi Roubaix del 1981 si allenò in centro città sulle rotaie del tram.
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