I freni non sono solo lo strumento per fermare la bici, ma permettono di gestirla in discesa e sui passaggi più complessi. In questi anni la tecnologia dei freni a disco bici si è sviluppata talmente tanto da poterli vedere sempre più spesso anche su bici da strada.
Qualità su tutto ma… anche leggerezza!!!
Un buon freno, soprattutto se parliamo delle discipline più pedalate, deve essere anche leggero. Non è un caso se molti freni a disco mtb top di gamma presentano leve in carbonio e pistoncini in ceramica; materiale che permette di ridurre il peso e una migliore dissipazione del calore.
Più potenza modulabile per un maggiore controllo
Con il termine potenza non si intende solo una pinzata più potente ma, soprattutto, un impianto che faccia subire meno stress ai dischi quando vengono utilizzati per molto tempo e che soffrano meno il surriscaldamento dato dall’utilizzo. La modulabilità, è una delle motivazioni che spinge ad acquistare un nuovo tipo di freno. Il freno deve si essere molto potente ma deve permettere di gestire la frenata in base alla necessità. Un freno di tipo on-off non sarà la soluzione ottimale per un discesista, infatti, chi pratica discipline gravity cerca solitamente una frenata che permette di poter gestire la velocità anche su tratti molto scoscesi. I migliori freni mtb in commercio si contraddistinguono per pistoni più grandi o addirittura per la presenza di 4 pistoni nelle discipline dove i freni giocano un ruolo fondamentale.
Resistenza al calore
Il motivo per cui spesso si cerca un nuovo impianto frenante è sicuramente il problema del calore. I freni di serie non sono spesso adatti a utilizzi molto intensi; tendendo a vetrificare le pastiglie rigando i dischi. Questo fenomeno, porta il freno a non lavorare correttamente e la frenata diventa molto lunga e irregolare; il che può rendere difficile e pericolosa la guida.
Sostituzione delle pastiglie di serie
La sostituzione delle pastiglie dei freni mtb di serie con quelle di altre case è sicuramente un modo di migliorare le prestazioni dell’impianto: Pensiamo alle pastiglie ventilate o a pastiglie con sostanze particolari come il carbonio. Le pastiglie contenenti carbonio hanno un enorme vantaggio: questo materiale, essendo molto resistente al calore e non essendone un conduttore, permette ai freni di raggiungere temperature molto elevate; senza consumare eccessivamente la pastiglia o riscaldare troppo l’olio. Il bello in questo prodotto è che, contenendo ferro in quantità elevata, permette di avere le stesse sensazioni di una pastiglia metallica; questo senza il rumore stridulo tipico di queste soluzioni. Il rovescio della medaglia s è l’usura davvero alta del disco. Infatti le pastiglie al carbonio hanno una presa davvero alta sul disco; con un morso che porta a frenate molto brusche e precise. Per questo motivo sono usate solo su impianti downhill o nelle uscite più estreme.
Tubi aeronautici
Questi kit freni a disco per mtb permettono al freno di mantenere la pressione e di trasferirla tutta sulle pinze, a differenza dei cavi di serie sono infatti molto più robusti e tendono meno a deformarsi. Se questo non dovesse bastare pensiamo che gli stessi fungono anche da migliore isolante; evitando che l’olio perda alcune proprietà o subisca eccessivamente gli sbalzi termici quando usciamo in situazioni eccessivamente fredde o calde.
Tipi di olio
L’olio sintetico chiamato DOT è molto fluido e permette di essere al suo massimo potenziale dalle prime frenate. Oltre a questo bisogna dire che necessita solitamente di meno spurghi completi e di sostituzioni complete del fluido. A volte si usano invece oli minerali perché, il vantaggio di questa soluzione, è la minore deformazione del prodotto anche con cambi di temperatura o in situazioni di eccessivo calore nell’impianto; cosa di cui invece il DOT soffre leggermente.
I dischi per i freni MTB
La scelta dei dischi si basa principalmente sul diametro. Quando si cerca un disco capace di raffreddarsi a sufficienza in discesa la dimensione sarà più alta (160/200). Ovviamente un disco più ampio comporta un peso maggiore.
- Il disco flottante – E’ un disco con struttura di piccolo spessore per contenerne il peso ma di superficie estesa, è particolarmente sensibile alla dilatazione termica; forti riscaldamenti causano infatti notevoli deformazioni in senso radiale ed assiale (cioè parallelamente all’asse della ruota). Queste, amplificate dalla dinamica della veloce rotazione (sfarfallamento), creano notevoli scompensi nella meccanica della frenata. Le pastiglie, e dunque i pistoncini, vengono respinte dentro alla pinza e la frenata perde efficienza. Si risolve concedendo al disco una piccola di possilità di assestamento, in modo che sia “libero” di deformarsi senza nuocere alla frenata. In pratica vengono frapposti tra il disco e la sua flangia (che lo collega al mozzo ruota) una serie di nottolini cilindrici; che ne permettono piccoli movimenti in senso assiale. In breve un disco flottante può essere utile quando si parla di forti escursioni termiche all’interno del sistema frenante; caratteristica tipica delle discipline gravity. Per la maggior parte delle altre discipline questa tecnologia non fa altro che rendere la frenata a scatti e poco confortevole.
I dischi: un diametro in continuo aumento.
Con il passare degli anni abbiamo assistito ad un generale aumento del diametro dischi per freni mtb; basti pensare che le bici da downhill ad oggi sono spesso equipaggiate con dischi di diametro 203 sia all’anteriore che al posteriore: un disco più ampio riesce a dissipare meglio il calore; potendosi raffreddare prima di passare nuovamente tra le pastiglie. Anche sulle mtb da xc, oramai, le case preferiscono abbondare sul peso dei componenti ma garantire una buona frenata. È anche indubbio che i dischi di oggi sono molto più leggeri rispetto al passato e permettono di avere circa lo stesso peso anche se con un diametro maggiore.
Manutenzione e spurgo
In primis bisogna ricordarsi che ogni impianto ha un suo modo di essere spurgato. Per avere il massimo risultato si consiglia di usare solo oli originali della stessa casa dell’impianto frenante. Sebbene questi oli costino leggermente di più di altri similari se vogliamo un freno performante e duraturo questo è il modo migliore di prendersene cura. Questa operazione va effettuata con regolarità: Anche se il freno funziona alla perfezione l’olio all’interno si sporca e scaldandosi tende a catturare al suo interno alcune impurità. In caso di uso molto intenso questa operazione fa effettuata 1-2 volte al mese; a seconda di quante uscite si effettuano e a quanto utilizzo ne facciamo in ogni uscita. Se la bici non si usa da qualche settimana e si vogliono affrontare discese impegnative conviene fare uno spurgo prima di partire.
Tre tipologie di freni
In linea di massima possiamo suddividere i vari impianti frenati in tre categorie:
1) La prima è quella dei freni molto aggressivi; sono sistemi di tipo on-off. Se si pinzano la ruota viene rallentata molto rapidamente, tendendo quasi a bloccarsi. Questa caratteristica è molto utile per chi cerca un freno capace di affrontare vere e proprie staccate appena prima dell’ingesso in curva. Per il resto della discesa invece questi sistemi vanno lasciati quasi completamente aperti, in modo che la ruota possa girare libera senza essere troppo frenata. Anche su questi impianti ovviamente c’è un minimo di modulaibità, per sfruttarla davvero serve però avere delle dita davvero sensibili.
2) La seconda categoria sono i freni che puntano tutto sulla modulabilità. Con questi mtb freni a disco è possibile regolare la propria velocità a piacere senza preoccuparsi di eccedere nel toccare i freni. Essendo freni che vanno usati per gran parte del tratto in discesa questi sistemi hanno spesso un numero infinito di regolazioni della leva come posizione, per permettere il massimo del comfort e dell’utilizzo. Ovviamente tutta questa modulabilità si paga con un freno che non permette pinzate aggressive e richiede più spazio di frenata. Sicuramente un freno di questo tipo è utile su trail non troppo aggressivi e per percorsi dove non si cerca una velocità estrema; ma soprattutto la sicurezza di poter gestire la velocità in ogni momento.
3) Veniamo ora all’ultima categoria, gli intermedi. Per intenderci sono freni idraulici mtb che stanno tra i due opposti descritti sopra. Questi sistemi assicurano una frenata potente quando si agisce con forza sulla leva facendola affondare molto. Allo stesso tempo, avendo una corsa abbastanza lunga, è possibile giocare in un range abbastanza ampio di potenza; potendo decidere con quanta forza far mordere le pastiglie.