di Konrad Iarussi
Biomeccanica applicata al ciclismo significa ottimizzare l’interazione tra ciclista e bicicletta, ovvero migliorare l’ergonomia dell’attrezzo specifico per consentire all’atleta di esprimere la migliore performance in ogni situazione. Incrementare il rendimento personale, ridurre il rischio di infortuni, ottimizzare il gesto tecnico, maggior comfort nella pedalata, miglior performance.
Le misure antropometriche
La biomeccanica e’ la trasformazione delle misure antropometriche del ciclista nella giusta posizione in sella. Questo si traduce in angoli di spinta, altezze e arretramenti. In questo modo si ottimizza la prestazione. Inoltre si preserva la salute del ciclista
Non tutti lo sanno
In pochi sanno che i problemi alla vista possono influire sul corretto posizionamento in sella, infatti vista e posizione si influenzano tra loro.
La visione funziona come un propriocettore fornendo informazioni sulla posizione del corpo. Esiste una relazione bidirezionale tra funzione visiva e postura, infatti un’alterazione della funzione visiva comporta una modifica della postura e viceversa. Visione e postura quindi sono due meccanismi all’interno di un unico processo percettivo.
La retina, visione periferica, invia al cervello informazioni derivanti da tutto l’ ambiente esterno, consentendo la stabilità posturale antero-posteriore, la fovea, visione centrale,analizza in maniera precisa l’oggetto del nostro interesse, fornendoci la stabilità posturale laterale.
La spiegazione di come il sistema visivo possa influenzare la postura è da ricercare sia in ambito neurologico che meccanico.
Dal punto di vista neurologico esiste una serie di collegamenti tra il sistema visivo e le strutture costituenti il sistema di regolazione della postura come il vestibolo, il cervelletto, le aree encefaliche frontali e parietali.
Tutto questo ci fa capire quanto un problema alla vista possa influenzare la nostra posizione ed il nostro equilibrio in bici.
Occhio dominante e occhio non dominante
Nel sistema visivo, ciascun occhio ha delle funzioni specifiche, infatti si distingue:
L’ OCCHIO DOMINANTE: corrisponde alla lateralità corticale del soggetto ed è l’occhio, a prevalente visione maculare, che vede, che apprezza l’intensità e la lunghezza d’onda (quindi il colore). È l’elemento sensoriale visivo propriamente detto.
L’ OCCHIO NON DOMINANTE (occhio stereognosico): occhio a prevalente visione periferica, dove dominano i bastoncelli. Questi recettori hanno un potere di discriminazione cinetica che ci avverte in modo automatico e in via riflessa di tutto quanto si muove nell’ambiente, permettendo alla corteccia occipitale di comprendere tutte le trasformazioni che lo circondano.
Quando le funzioni degli occhi non sono ben distinte e le informazioni trasmesse al SNC percorrono strade diverse, si possono avere problemi posturali e di equilibrio.
Biomeccanica, ciclismo e vista
Mi è capitato spesso, durante una visita biomeccanica di notare il mio cliente assumere uno strano atteggiamento in bici, storcendo la testa in modo sospetto.
Col tempo, ho capito (e studiato), che quel ciclista non faceva altro che portare in avanti il suo occhio “migliore”, come quando guardiamo in una lente di ingrandimento: chiudiamo l’occhio non dominante, giriamo leggermente il capo e cerchiamo di mettere a fuoco con l’occhio dominante.
Atteggiamento giustificato, certo, ma, questo, porta ad una rotazione di tutta la postura del ciclista, con conseguenti dolori e fastidi, non derivanti dalle misure della bici ma dal suo stesso atteggiamento.
Soluzioni
A volte è stato sufficiente far indossare gli occhiali al ciclista, proprio quelli che aveva lasciato nel suo zaino.
Altre volte, è successo che il ciclista stesso non sapeva di avere problemi alla vista e non ho potuto fare altro che mandarlo prima dall’oculista e, poi, portare a termine la visita biomeccanica, con un bel paio di occhiali nuovi!