Non si può pensare che con la stessa regolazione della forcella si possa far contento il biker di 90 Kg che gira su sentieri sconnessi e quello di 50 Kg che pedala su terreni regolari. Tarare una forcella, significa prima di tutto capire a cosa serve una sospensione e poi chiedersi come ottimizzarla per le proprie necessità.
Una sospensione ben tarata consente svariati benefici alla guida:
1 – Il contatto con il terreno
Se la ruota non riesce ad aderire al terreno (anche solo per frazioni di secondo) non è possibile imprimerle un comando, sia esso un cambiamento di direzione o di velocità di rotazione, inoltre in caso di sollecitazioni molto ravvicinate una sospensione ben tarata deve essere in grado di assorbirne il maggior numero possibile. Qui entrano in ballo sensibilità (ossia un carico di stacco molto basso) e frenata in compressione e in estensione. Questi valori possono essere ampiamente modificati a seconda delle necessità.
2 – Come cambiano gli angoli della bici in frenata
L’assetto della bici in frenata non deve scomporsi per non alterare la guidabilità. Una sospensione più sostenuta in compressione nella seconda metà del travel può consentire una guida più precisa. Quando si azionano i freni si verifica uno spostamento del baricentro verso la ruota anteriore. La forcella si comprime e diminuisce la sua altezza. Per altezza intendiamo la distanza fra il mozzo anteriore e la parte superiore della testa della forcella. L’altezza della forcella è strettamente proporzionale al suo valore di escursione. In frenata, quindi, questa altezza diminuisce perché la forcella si comprime e di conseguenza cambia anche l’angolo di sterzo. Immaginate di guidare una bici da enduro (160 mm di travel) con una forcella da 80-100 mm. La geometria viene alterata e l’angolo di sterzo aumenta, proprio laddove, invece, dovrebbe dovrebbe rimanere il più alto possibile per dare maggiore stabilità. In questo frangente entrano in gioco il Sag e la taratura della compressione di una forcella. Per quanto riguarda l’ammortizzatore, invece, in frenata si verifica un’estensione e la ruota posteriore tende a perdere grip come conseguenza di un trasferimento di carico troppo pronunciato sull’assale anteriore.
3 – Le pendenze estreme
Dato che in Mountain Bike ci si trova di frequente su pendenze molto accentuate (tanto in salita, quanto in discesa) un bilanciamento corretto della taratura fra le due sospensioni dà a chi guida la giusta confidenza e una maggiore sicurezza. Al pari di un azione sul freno, la pendenza estrema (oltre il 25%) comporta un trasferimento di carico sulla ruota anteriore. Le sospensioni devono essere in grado di compensare questo effetto e, oltre a un angolo di sterzo adeguato, occorre un Sag ben calibrato e un freno in compressione capace di rallentare affondamenti a bassa velocità. Occorre considerare che, oltre all’effetto della pendenza, sulla forcella agisce anche la forza del freno dato che siamo in discesa. La sospensione anteriore, quindi, deve avere la taratura giusta proprio per evitare che, in caso di impatto, non abbia più travel disponibile e ci porti al cappottamento. Discorso analogo per l’ammortizzatore: se il Sag è ridotto (ovvero se c’è troppo precarico) si genera un ulteriore spostamento del baricentro verso l’assale anteriore.
4 – Confort
La personalizzazione, in talune situazioni migliora anche il comfort di guida.
Al discorso della personalizzazione, inevitabilmente, sono più sensibili quei biker che prestano regolarmente attenzione alla manutenzione, perché sanno quanto peggiorano il funzionamento di una sospensione e il piacere di guida quando la forcella ha accumulato decine e decine di ore di utilizzo. L’olio perde le sue caratteristiche chimiche (ovvero diventa esausto), le boccole si usurano e sempre più detriti superano la barriera di parapolvere e paraolii. Ovviamente per una personalizzazione ottimale non si può prescindere da attrezzi per manutenzione professionali (noi consigliamo http://unioritalia.it/)