Il fattore mentale
Se provate alcune bici senza conoscere alcun dato tecnico: né peso, né geometrie, né prezzo, la vostra percezione di quelle bici cambierà. Potrebbe succedere che la vostra preferenza non ricada sulla più leggera.
Spesso è proprio la testa che ci dice in anticipo se una cosa va meglio o peggio, creando dei preconcetti.
La mountain bike è tutt’altra cosa che il suo peso e bisogna valutare anche altri aspetti, oltre al riscontro della bilancia.
Il peso conta ma fino a un certo punto e, con tutta la ricerca che c’è sui telai attuali, sarebbe davvero un peccato soffermarsi solo su questo parametro!
Il “feeling”
Il feeling con il mezzo dipende da diversi fattori (oltre al peso), che sono principalmente tre:
1 – Materiali e tecniche costruttive: non è detto che un telaio ultra leggero sia il più performante. Spesso, per limare grammi si ottengono delle strutture più rigide e di conseguenza un mezzo più stancante sullo sconnesso, più esigente nella guida. Insomma, non per tutti…
2 – Geometrie: spesso è questo il fattore che incide di più e permette di trovare (o non trovare) il giusto feeling con il mezzo.
Sia in salita, che in discesa o nel pedalato, gli angoli fanno la differenza, non c’è peso che tenga! E non pensate che ci sia una geometria giusta e una sbagliata, possiamo parlare di quote più tradizionali o più moderne, ma questo aspetto è molto personale.
3 – Schema sospensivo (full) o flessibilità del carro (front): a parità di peso e geometrie, quello che fa la differenza è la capacità del carro di lavorare in condizioni critiche (salita o discesa che sia). Lo schema sospensivo è determinante sulle full, così come lo è la flessibilità dei foderi del carro, un dettaglio sempre più importante, sulle hardtail moderne.
Anche in questo caso, c’è chi preferisce un comportamento più nervoso della bici, chi ricerca un carro più “smooth” e così via, ma gran parte del feeling deriva proprio dal lavoro del triangolo posteriore e della sospensione.
Di conseguenza, sulle full è fondamentale anche avere una taratura ad hoc dell’ammortizzatore.
In secondo luogo, il feeling e la confidenza di guida si possono acquisire anche grazie ad alcuni componenti, come il reggisella telescopico, i cerchi più larghi, la forcella maggiorata e così via.
Quel confine tra peso e affidabilità
Molti bikers sacrificano l’affidabilità per il peso della mountain bike.
Esistono dei componenti ultra-leggeri ed anche sicuri, ma spesso hanno dei prezzi altissimi e non vale realmente la pena investire su questi accessori, quando magari non si riescono a sfruttare nemmeno le potenzialità della bici “di serie”.
Inutile montare dischi da 60-70 grammi, quando poi alla prima discesa lunga si piegano, iniziano a fare rumore o peggio ancora pregiudicano il comportamento dell’intero impianto.
Bisogna trovare il giusto equilibrio tra peso accettabile, affidabilità e prestazioni.
Cosa te ne fai di una bici ultra-leggera, se questa non funziona come dovrebbe?
Quando è il caso di lavorare sul peso?
La verità è che spesso non si ha davvero bisogno di alleggerire la mountain bike, spesso siamo noi stessi a mentirci, con un po’ di presunzione e quella voglia di mostrare agli amici il nostro mezzo super light.
Ma guardando il lato funzionale, spesso non è necessario alleggerire e, anzi, potrebbe essere il contrario.
Per divertirsi di più, per finire le gare senza fare danni e per sfruttare meglio le potenzialità della bici, molti dovrebbero montare delle gomme più massicce, delle forcelle con steli oversize e dei freni più potenti.
I pesi piuma non sono per tutti, pensiamo ai riders molto leggeri, in super forma (e che guidano pulito), oppure a chi ha in mente percorsi prevalentemente scorrevoli, non troppo impegnativi.
In tutti gli altri casi, meglio dare più importanza alla funzionalità, all’affidabilità e a tutti quei dettagli che ci aiutano a trovare quel feeling che tanto amiamo.
Trovate il vostro equilibrio e vedrete che oltre a divertirvi, andrete anche il doppio!