Ecco settembre e, ovviamente, arrivando le piogge, tutti i ciclisti si butteranno sui rulli.
Per allenarsi, per mantenersi in forma o semplicemente per svagare la testa.
I rulli sono un alleato prezioso ma, esagerare sui rulli, può portare a delle problematiche.
Difficilmente si riesce ad arrivare alla sindrome di sovrallenamento – più facile da ottenere pedalando outdoor – ma ci sono comunque dei punti da tenere bene a mente per non incappare in problematiche.
Vediamo i 3 punti fondamentali per non esagerare con l’allenamento sui rulli.
1- Disidratazione
E’ un problema importante e spesso sottovalutato.
Quando pedaliamo sulla nostra bici, su strada o in bosco, abbiamo il vento in faccia. Abbiamo la nostra borraccia che utilizziamo regolarmente. Poi montiamo sui rulli, e siccome non faremo grandi percorrenze su questo attrezzo, lasciamo perdere la borraccia.
Siamo abituati a pedalare ore e ore sulla nostra bici, che sarà mai pedalare 50′ o 1 h sui rulli? E’ il pensiero più sbagliato che potreste avere.
Sui rulli, anche se vi puntate un bel ventilatore o li usate nella parte più fresca della casa, si suda tantissimo ed il rischio disidratazione è reale.
Se dopo pochi giorni che state facendo rulli avete una sensazione di spossatezza, probabilmente non vi siete reidratati correttamente.
Cosa fare quindi?
- Ricordiamoci di non esagerare sui rulli in termini di tempo. Non è la strada. Non pensiamo di poter pedalare sui rulli per 3 ore consecutive. Diamoci un limite di tempo, che non deve essere superiore a 1h30′ a seduta. Per chi non è abituato ai rulli, anche 40′-50′ possono bastare
- Bere. E’ importantissimo. Riempiamoci la nostra borraccia come se uscissimo in bici.
- E’ fondamentale capire quanti liquidi abbiamo perso. Se per esempio dopo l’allenamento sui rulli pesiamo 1,5 kg in meno, dovremmo impegnarci a fondo per recuperare questo peso in termini di liquidi. Se pesiamo 2,5 kg in meno, abbiamo esagerato.
2- La posizione sui rulli non è quella slla bici
Il corpo umano è una macchina fantastica, in grado di abituarsi e di adattarsi a svariate situazioni. E’ una macchina imperfetta, che quasi mai sviluppa perfette simmetrie, ma che riesce sempre a bilanciare le proprie asimmetrie.
Quali possono essere le asimmetrie? Una gamba più lunga, oppure un braccio. Una spalla più bassa. Leggere scogliosi o cifosi alla schiena. Piedi differenti. La lista è lunga.
Il bello è che il corpo umano si adatta e compensa, quasi sempre, eccetto i casi più evidenti dove l’asimmetria è veramente alta.
In termini ciclistici come avviene questo? Bilanciando il peso in modo differente, oppure ruotando il bacino o i piedi, o assumendo una determinata posizione della schiena. Il risultato è che noi non abbiamo problemi mentre pedaliamo sulla nostra bici.
Ma poi piazziamo la nostra bici sui rulli, magari esageriamo un po’ con le sedute, e arrivano i dolori. Perché?
Perché i rulli impongono una posizione fissa alla bici e questo limita fortemente la capacità adattiva del nostro corpo. Per esempio se abbiamo il bacino leggermente inclinato, quando pedaleremo su strada avremo la bici leggermente inclinata. Talmente poco che magari non ce ne siamo mai accorti. Ma poi i rulli impongono la bici in verticalità assoluta, e non potendola più inclinare leggermente per compensare il nostro bacino, curveremo la schiena ed inizierà un dolore lombare. Oppure una tendinite.
I fattori che possono portare ad un problema se si esagera sui rulli sono tanti quanti i fattori che il corpo riesce a compensare per sua natura.
3- Esagerare sui rulli non è uguale a miglior risultato
Spesso gli appassionati si concentrano sul loro mezzo di attività fisica: la bici.
In realtà un ciclista professionista è principalmente un atleta. Questo vuol dire che pedala, ma al tempo stesso ha una cura del proprio corpo a 360°.
Sonno ed alimentazione sono basilari. Ma lo sono anche lo stretching e la preparazione fisica.
Alle ore di rulli quindi andrebbero sempre affiancate sedute di stretching e di forza in palestra o a corpo libero. Sedute che possiamo certamente ricreare anche noi a casa, e che ci aiutano a migliorare come atleti, e quindi come ciclisti.
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